Arriva nell’ambito del festival La Violenza Illustrata – XIX edizione Radicate nel futuro, Cheese, foto di gruppo con Noialtre.
Il progetto, che comprende la mostra Cheese dell’illustratrice Sara Cimarosti e un trittico di incontri intorno al tema dei pregiudizi legati al genere, è il frutto della collaborazione tra l’associazione Noialtre, la Biblioteca Borges del Comune di Bologna e il Festival La violenza illustrata che da qualche anno ormai ospita le proposte della biblioteca nel suo programma. Una proposta, questa, che si aggiunge all’ampio programma del festival con l’intento di contribuire con gli incontri di Noialtre alle riflessioni e al dialogo necessario intorno ai temi legati alla violenza di genere, ma anche di rendere visibile e concreto, ai linguaggi dell’arte e dunque all’opera di Sara Cimarosti, l’impegno della biblioteca a fianco a Casa delle donne di Bologna nel rendere disponibili informazioni e risorse che contribuiscono a superare la cultura della violenza e la disparità di genere.
La mostra
Cheese è il titolo della mostra dell’illustratrice Sara Cimarosti, che porta in biblioteca 30 stampe e alcuni manufatti realizzati dall’artista stessa, in un allestimento site specific che si articola negli spazi abitati dagli oggetti e dal pubblico abituale della biblioteca.
Cheese è la parola pronunciata per ottenere un’espressione sorridente mentre si posa per una foto, l’espediente che ci ritrae felici e racconta che va tutto bene. Questo lavoro nasce da una domanda che rimane aperta: quando il contesto privato smette di essere il luogo sicuro che ci accoglie, per sconfinare in uno stato di privazione, in grado di intaccare l’identità stessa? Reagire, ma anche solo riconoscere un clima di prevaricazione, richiede una consapevolezza allenata, che spesso è opacizzata da sovrastrutture sociali stratificate negli anni, instabilità economica e insicurezza. Anche quando appare chiaro che qualcosa non va, l’intuizione tende a rimanere repressa, soprattutto per paura.
Sara Cimarosti, lavora con i simboli a partire da un approccio iconografico riguardo ai diritti di genere che negli ultimi tempi si è trasformato, finalmente; da una decina di anni circa infatti viene preferita una rappresentazione dal taglio propositivo, di autodeterminazione e coesione, anziché la retorica della violenza fatta di “figure accovacciate e lividi”. Con questa mostra l’artista ha voluto slegarsi da forme specifiche di comunicazione sociale, scegliendo una via al limite del provocatorio. L’invito è a portare l’attenzione al contesto di sopraffazione subita quotidianamente da parecchie donne, che sia di natura fisica o psicologica. Il lavoro è dedicato alle operatrici della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, che Sara Cimarosti ha conosciuto grazie al magazine e associazione Noialtre. La mostra resterà allestita negli spazi della biblioteca Borges fino a marzo 2025
Inaugurazione venerdì 22 novembre alle 17.30, alla presenza dell’artista
Gli incontri
martedì 26 novembre ore 17
Sport e sportellate: quando il linguaggio vuole mandarti a tappeto
con Gioia Virgilio, economista sanitaria, esperta di genere nel mondo dello sport
Laura Di Toma, judoka plurimedagliata agli europei, vicecampionessa mondiale
Paola Gabrielli, Noialtre
sabato 30 novembre ore 11
Ho sognato Margherita Hack e voglio fare la scienziata
Nicole Ticchi, Presidente SHE IS A SCIENTIST APS
Federica Valentini, socia SHE IS A SCIENTIST APS e operatrice di scrittura terapeutica
Carla Catena, Noialtre
4 dicembre, ore 17.30
I ragazzi possono essere femministi?
con Cristina Portolano, illustratrice
Orario 17.00-18.30
Dai 7-12 anni; max 20 partecipanti.
Scritto da LR