Voce, pianoforte, violoncello e non solo, con l’elettronica ad affiancare gli strumenti acustici nella ricerca di un flusso continuo che percorre differenti generi musicali ed immaginari territori sconfinati, facendo della contaminazione – di suoni e di linguaggi – la propria ragione di vita. DOS, Duo Onirico Sonoro, è la creatura di Annalisa De Feo, compositrice di Latina che gioca con la mescolanza di musica classica, jazz e pop, con quel pizzico di sperimentazione che non guasta mai. Al suo fianco, sia dal vivo che su “Floating”, terzo disco del Duo uscito per Filibusta Records nel 2023, c’è il violoncello di Livia De Romanis, ma l’avventura di DOS parte da più lontano, con il disco omonimo pubblicato nel 2017 e “Jouer et Danser” del 2018. A gennaio hanno presentato “Floating” alla Casa del Jazz con un concerto arricchito dalla presenza del sassofono di Simone Alessandrini, a farci sognare orizzonti ancora più lontani e viaggi fra note senza fine.
Quel Simone Alessandrini che, fra infiniti progetti, ben conosciamo come band leader degli Storytellers, prima quartetto con Antonello Sorrentino alla tromba, Riccardo Gola al contrabbasso e Riccardo Gambatesa alla batteria, poi quintetto, con l’inserimento del sax tenore di Federico Pascucci, l’arrivo di Giacomo Ancillotto alla chitarra e infine la versione estesa a dodici elementi.
Guidato dalla passione per il concept album, nel disco d’esordio raccontava di personaggi popolari fra storia e leggenda sullo sfondo della seconda guerra mondiale, in “Mania Hotel” della follia, con cinque storie accomunate dalla fragilità dell’identità dell’essere umano, fino al recente “Circe” – riadattamento in versione jazz dell’operetta di Giovan Battista Gelli datata 1549 – con ogni musicista a rappresentare uno dei greci trasformati in animali dalla leggendaria maga. Oggi Annalisa De Feo, Livia De Romanis e Simone Alessandrini si incontrano al Metro Core come Shifting Landscapes, per improvvisare in libertà e sperimentare nuovi percorsi sonori nell’intimità del piccolo salotto del Pigneto.
Scritto da Carlo Cimmino