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ven 07.02 2025 – dom 06.04 2025

Le ragazze del Bauhaus e il caso Margarete Heymann

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venerdì 07 febbraio 2025 – domenica 06 aprile 2025

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Il Bauhaus è forse la prima scuola d’arte più famosa degli anni Venti, che per un breve periodo di tempo diventerà una sorta di isola bohémienne in cui le donne potevano esprimersi senza discriminazioni. La marginalizzazione delle donne artiste è stata condizione diffusa fino a tutto l’Ottocento, solo nella seconda metà del secolo sarà possibile per loro accedere alle Accademie potendosi applicare allo studio del nudo. Durante la prima guerra mondiale le donne si erano sostituite agli uomini partiti per la guerra, promuovendo poi richieste sempre più pressanti di emancipazione. In questo contesto storico e sociale nasce l’esperienza del Bauhaus.

Nel 1919 quando il Bauhaus inaugurò il primo anno accademico, il numero delle studentesse (89) superava quello degli studenti maschi (79). Tuttavia la rivoluzione culturale ha dovuto attendere decenni prima di essere pienamente riconosciuta,

La mostra bolognese, attraverso 150 opere originali d’epoca – tra cui ceramiche, oggetti in metallo, tessuti – documenta il contributo fondamentale delle artiste del Bauhaus allo sviluppo del design moderno, esplora il ruolo pioneristico delle artiste del Bauhaus, la celebre scuola tedesca che aprì le sue porte alle donne in modo sistematico.

La mostra è promossa dall’Associazione BoArt, in collaborazione con la Cooperativa Macchine Celibi, ed è patrocinata dal Quartiere Santo Stefano, dal Museo Ebraico di Bologna, dall’U.D.I. (Unione Donne in Italia) e da F.I.D.A.P.A. (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) e si avvale delle collaborazioni dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna e del Museo CAOS di Terni.

Al centro dell’esposizione è la vicenda emblematica di Margarete Heymann: dopo gli studi nel Laboratorio di Ceramica, fondò la HAEL, fabbrica che produceva ceramiche dal design innovativo combinando i principi del Bauhaus con una personale ricerca estetica. Nonostante il successo internazionale delle sue produzioni, nel 1933 fu costretta a cedere l’attività a causa delle pressioni naziste. La sua storia rappresenta emblematicamente quella di molte artiste ebree della scuola, costrette all’esilio o perseguitate.

Le opere esposte in mostra sono una selezione delle ceramiche HAEL; accanto a queste saranno presenti opere di Marianne Brandt, Marguerite Friedlaender, Gunta Stolzt, Margaretha Reichardt, Lucia Moholy e Anni Albers, insieme a documenti storici e fotografie dell’epoca che ricostruiscono il contesto culturale e sociale in cui queste artiste operarono.

Evento speciale domenica 9 febbraio alle 18, in Sala Cavazza, a cura delle studentesse e studenti del corso di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, si terrà una speciale performance di danza ispirata alle celebri coreografie di Oskar Schlemmer, figura chiave del Bauhaus che rivoluzionò il linguaggio della danza teatrale attraverso la geometrizzazione del movimento e del costume.

ORARI durante ART CITY:  ven. 7/2 dalle 16 alle 23 / sab.- dom. 8-9/2 dalle 11 alle 23

ORARI dal 10/2 al 6/4: mar. e giov. dalle 15 alle 19 / mer. e ven. dalle 15 alle 18 / sab. e dom. dalle 11 alle 19 / lunedi – chiuso

Scritto da LR