«L’autofiction è il lato oscuro dell’autobiografia», afferma Sergio Blanco, che ha fatto della frase “il mio personale è politico” il proprio vessillo. Negli ultimi vent’anni una parte significativa della scena teatrale ha seguito questa traiettoria, esplorando l’intricato confine tra verità e finzione.
Anche l’autore e regista serbo-croato Patrik Lazić attinge dalla propria vita personale per costruire una narrazione collettiva. Al centro del suo lavoro si trova il complesso rapporto tra un figlio e i suoi genitori, segnato dalla contrapposizione tra l’amore incondizionato e la difficoltà di accettare la sua omosessualità. Il testo, così, si prefigge di attuare una riflessione sulla connessione tra le dinamiche familiari e l’identità, argomento sicuramente non inedito, ma pur sempre necessario.
Scritto da Francesca Rigato