Ora che l’immortale coppia Lynch-Badalamenti si è ricongiunta altrove – nell’Olimpo degli artisti? In qualche dimensione parallela? – chi è rimasto su questa versione pseudo hi-tech e malconcia della Terra a proseguire e aggiornare la loro lezione di mistero e bellezza? Tra gli interpreti più credibili ci sono i Bohren & Der Club Of Gore, trio tedesco che da oltre trent’anni fa viaggiare a fari spenti, con un passo felpato ed eleganza suprema i fortunati avventori.
Il loro carburante è un ambient-jazz a fortissime tinte noir, che sarebbe stato perfetto per uno dei finali musicali degli episodi della terza stagione di “Twin Peaks”. Un’esperienza subliminale e cinematica che una volta provata si impossessa delle menti e delle emozioni, come una versione sonora e dagli effetti pressoché opposti del segnale di “Videodrome”, tanto per citare un altro culto assoluto di un altro maestro della settima arte.
Per fortuna, da bravi ex punk, non si prendono neanche troppo sul serio, come dimostra “Bohren For Beginners”, il titolo scelto per il best of del 2016. “Patchouli Blue” del 2020 è invece il loro ultimo e convincente album che sarà anche l’epicentro della data romana. Per una notte il Monk si trasformerà nel Bang Bang Bar/The Roadhouse. Chissà se capiterà di scorgere nell’oscurità della sala nani ballerini che sussurrano parole al contrario o signore occhialute che cingono con cura il loro tronco preferito. Musica per organi caldi e anime tormentate, l’ideale per le Laura Palmer, i Bob o Dale Cooper che albergano silenti dentro di noi.
Scritto da Matteo Quinzi