Islanda, terra di geyser e di ghiacciai, di Björk e Sigur Rós. Ma oltre la bianca coltre di neve c’è anche altro ed ecco approdare da Reykjavík al Pianeta Sonoro, complice la temporanea chiusura del RCCB Init, i Morpholit. Fra stoner e doom, gli islandesi presentano “Dystopian Distributions of Mass Produced Narcotics”, concept album uscito a fine ottobre scorso. Attivi ormai da un decennio, i cinque si muovono fra psichedelia cosmica e celebrazione della natura selvaggia, percorrendo quella strada spianata da band come Sleep, Electric Wizard, da loro celebrati anche con la cover di “We Hate You”, e, ovviamente, Black Sabbath.

Prima di loro i finlandesi Sum of R, guidati dallo svizzero Reto Mäder, unico componente della formazione originale datata 2007, che dopo mille vicissitudini legate al periodo del lockdown, fra cui un Roadburn mancato, ha unito le forze con il batterista Jukka Rämänen e il cantante Marko Neuman, entrambi nei Dark Buddha Rising e nel supergruppo Waste Of Space Orchestra che li vede insieme a Oranssi Pazuzu, per dare vita a “Lahbryce”, pubblicato dalla belga Consouling Sounds. Doom rock psichedelico dal profumo di riti pagani.
In apertura di serata il dark ambient dei lombardi Necronauta, guidati da Andrea Collaro.