È sabato, siamo al Pigneto e stiamo per tuffarci nel magico mondo dell’improvvisazione. Unendo i puntini, come ci ha insegnato fin da piccoli la Settimana Enigmistica, non potremmo essere in nessun altro posto se non al Metro Core.
Violino, sax tenore, contrabbasso e batteria sono i ferri del mestiere dei quattro musicisti che compongono un quartetto quasi inedito, che finora ha intrecciato i propri strumenti in una sola occasione sul finire dello scorso anno, al termine dell esperimento musicale di Zurla: Emanuele Parrini, Pasquale Innarella, Igor Legari ed Ermanno Baron.
Quello di Parrini è il primo nome che viene in mente in Italia quando si parla di violino nel jazz. Allievo di Tony Scott, ha collaborato con Anthony Braxton ed è membro di formazioni come Nexus, Dinamitri Jazz Folklore e Italian Instabile Orchestra, con la quale lo abbiamo visto lo scorso ottobre alla Casa del Jazz. A Roma negli ultimi anni si è esibito più volte in duo accompagnando il contrabbasso di Roberto Bellatalla e, più recentemente al Garbatella Jazz Festival, quello di Silvia Bolognesi in un omaggio a Duke Ellington.
Per questa nuova avventura, che celebrerà anche maestri dell’improvvisazione come Ornette Coleman, Don Cherry, Paul Motian e Charlie Haden, al suo fianco avremo il sassofono di Pasquale Innarella, che è anche direttore artistico di quel Garbatella Jazz Festival, e la sezione ritmica composta da Igor Legari ed Ermanno Baron, vista pochi giorni fa nel quartetto Arbo all’Arciliuto.
Scritto da Carlo Cimmino