Figlio d’arte – cantante jazz la madre e pianista il padre – fratello maggiore del trombettista Wynton Marsalis, Branford Marsalis porta alla Casa del Jazz il suo collaudato quartetto formato da Joey Calderazzo al pianoforte, Eric Revis al contrabbasso e Justin Faulkner alla batteria per presentare “Belonging”, suo debutto su Blue Note Records uscito a fine marzo. Il disco è una reinterpretazione dell’album di Keith Jarrett dallo stesso titolo, pubblicato da ECM nel 1974, che segnava l’esordio dell’European Quartet di Jarrett, composto da Jan Garbarek, Palle Danielsson e Jon Christensen, dopo che “The Windup” era già stato inserito nel precedente album del Branford Marsalis Quartet, “The Secret Between the Shadow and the Soul”, datato 2019.

Sassofonista, compositore ed educatore, Branford Marsalis nel corso della sua carriera ha vinto tre Grammy Awards, ha suonato a lungo con Sting e con i Grateful Dead, ha partecipato a School Daze, secondo lungometraggio di Spike Lee, ha diretto per anni la band del Tonight Show di Jay Leno, ha eseguito con grandi orchestre opere di Copland, Debussy, Mahler, Villa-Lobos e tanti altri autori classici, ha scritto musiche per Broadway, ma il suo mondo è chiaramente quello del jazz. Dopo gli studi con il clarinettista Alvin Batiste suonò al fianco del fratello Wynton nei Jazz Messengers di Art Blakey, per poi affrontare insieme un tour giapponese con.Herbie Hancock e formare nel 1981 il Wynton Marsalis Quintet. Il quartetto di Branford nasce nel 1986 e vede Kenny Kirkland al piano, Robert Hurst al contrabbasso e Jeff Watts alla batteria. È di quell’anno “Royal Garden Blues”, al quale fecero seguito altri quattro album fino a quel “I Heard You Twice the First Time” del 1992 che gli valse il primo Grammy.