Conosco personalmente Diana Anselmo con cui ho avuto il piacere di collaborare una manciata di anni fa. E nelle righe che seguono ne scriverò bene. Liberi di pensare che io sia di parte. Ma è pur vero che parlo con cognizione di causa quando dico che è performer tagliente, senza mezze misure, proprio come la persona che è. E che questo è un bene, nella vita come in teatro.
Aggiungiamo una -piccola- conoscenza della Lingua dei Segni Italiana e della cultura Sorda che ho potuto incontrare negli anni. Aggiungiamo anche che Cristina Rizzo è un’artista che mi affascina e, quindi, pur non avendo ancora visto Monumentum DA (finalmente sarà la volta buona) non posso fare altro che suggerirvi di andare a vederlo. Aggiungo qualche dritta non richiesta: la LIS è una lingua a tutti gli effetti, viva, corporea; non cadete nella trappola mentale di tentare di ‘leggerla’ come leggereste un testo scritto o di pensare che siano ‘gesti senza senso’. Lasciate che siano i vostri occhi a suggerirvi il senso di ciò che avete di fronte. E se voi che leggete siete udenti, non cadete nella trappola ancora più insidiosa di non riconoscere di essere, consapevolmente o meno, i privilegiati di una società fonocentrica.