Secondo appuntamento di questa quarantanovesima edizione del Roma Jazz Festival, che nell’anno caratterizzato dal Giubileo si focalizza sul tema della spiritualità e pone al centro la figura di John Coltrane. E David Murray, classe 1955, è il sassofono della tradizione jazz afroamericana, il sax tenore che rilegge gli standard e va oltre. Membro fondatore a metà anni settanta del World Saxophone Quartet, nell’ultimo decennio ha accompagnato con il suo Infinity Quartet la diva del soul Macy Gray e la spoken poetry del newyorkese Saul Williams, in due tour agli antipodi ma ugualmente coinvolgenti.
Negli ultimi anni lo abbiamo ammirato alla Casa del Jazz alla guida del Brave New World, trio che vedeva al suo fianco una sezione ritmica delle meraviglie composta da Bradley Jones e Hamid Drake, per poi tornare come ospite della Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale. Oggi porta in Sala Petrassi, all’Auditorium Parco della Musica, il suo nuovo quartetto nato ad inizio 2023, che ha esordito a maggio dello scorso anno su Intakt Records con “Francesca”, album che è un chiaro omaggio a Francesca Cinelli, moglie e manager di Murray. Accanto a lui tre giovani stelle del nuovo jazz: Marta Sanchez al pianoforte; Luke Stewart al contrabbasso e Russell Carter alla batteria.
Scritto da Carlo Cimmino