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sab 14.05 2016

Rome Psych Fest Preview

Dove

Monk
Via Giuseppe Mirri 35, 00159 Roma

Quando

sabato 14 maggio 2016
H 21:00

Quanto

€ n.p. con tessera Arci

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Prima o poi doveva succedere. In cronico ritardo rispetto al resto della galassia, ma quando ormai proprio non ci speravamo più, anche Roma si guadagna il suo festival psichedelico. L’edizione vera e propria si terrà il prossimo ottobre, per ora si prende confidenza con quella che fino a ieri sembrava un’ipotesi aliena per la Capitale, con un’anteprima che gioca in casa sfoggiando alcuni dei nomi che già all’estero hanno avuto feedback (pardon) in ambito psichedelico. Doverosa la presenza dei riverberi narcotici dei Sonic Jesus (e qui l’internazionalità si spreca, dall’etichetta Fuzz Club ai festival a cui hanno partecipato, l’ultimo il Cosmosis di Manchester); altrettanto puntuale quella dei milanesi Giobia, fiore all’occhiello hard-sci-fi della tedesca Sulatron Records e recentemente tornati più carichi di prima con l’album Magnifier; benvenuta la divagazione garage punk con i fuzz dei Go!Zilla aka i Black Lips di Firenze – il cui rollercoaster del tour europeo a settembre li porterà nientepopodimeno che al Liverpool International Festival of Psychedelia – ma pure il ridimensionamento dei volt con le chitarre vagamente oppiacee e folk dei Weird Black. E poi ci sono loro, gli Wow. Un gruppo che se pensate non sia esattamente associabile al “genere psichedelico” non possiamo darvi tutti i torti. Poi però se date un occhio ai cartelloni dei festival internazionali devoti a questa stessa causa, noterete anche come il concetto di “psichedelia”, oggi, sia decisamente espanso.

CHIARA COLLI

Ormai lo sanno tutti: la psichedelia non è un “genere”. Un’attitudine, piuttosto. A cui ogni gruppo dà la sua interpretazione. Per questo, abbiamo chiesto a ognuna delle band nel cartellone della preview del Rome Psych Fest di darci la propria visione di psichedelia, scegliendo i cinque brani che a loro parere la definiscono. Ladies and gentlemen: psych out!

GIOBIA

The Orb – Blue Room
Difficile scegliere una canzone da Live 93 degli Orb: un doppio trip totale, in perfetta sintonia con il mio cervello quando sono fatto. Probabilmente è la massima espressione del concetto di psichedelia legato alle droghe, è come se descrivesse in suoni cosa succede alla mente quando è sotto l’effetto di sostanze psicoattive.

Manuel Göttsching – Echo Waves
L’album, Inventions for Electric Guitar, è stato registrato dal chitarrista degli Ash Ra Tempel con un quattro piste Teac. Questo è il brano che mi ha insegnato più di qualsiasi altra cosa a suonare la chitarra, ricreando loop e sequenze ritmiche usando più eco a velocità diverse. Un pezzo avanguardista e in anticipo sui tempi e un must per gli amanti di space rock ed elettronica ambient.

Ozric Tentacles – Symetricum
Senza gli Ozric noi ora non esisteremmo. Dopo averli visti live nel ’94 al Leoncavallo a Milano la nostra vita è cambiata per sempre. Il rock e la trance non sono mai stati così vicini.

Kaleidoscope (USA) – Sefan
Mantra ipnotico mediorientale grazie alla combinazione unica di polistrumentisti capaci di passare dal freakbeat al country fino alla world music.

Pink Floyd – Interstellar Overdrive
La band più importante mai esistita insieme ai Black Sabbath. Blow your mind!

WEIRD BLACK

Jefferson Airplane – White Rabbit
Coniglio bianco o “Bianconiglio” che sia, ci avvolge con un la coperta colorata e inquietante. Svela un mondo grottesco ed enigmatico.

The Beatles – Norwegian Wood
A quanto ricordi, pare essere la “prima canzone psichedelica”. La prima a contenere visioni oniriche – parla di un sogno – ed il primo brano in cui viene registrato il sitar (suonato da George Harrison).

The Doors – The End
Psichedelia drammatica. Un capolavoro di saggezza dionisiaca svelatagli a Jim Morrison (allora ventenne, eppure immenso). Aldous Huxley e le porte della percezione spalancate per davvero. Una mente che sembra sapersi muovere anche nel vuoto, che sa dominare ogni elemento. Oltre la superficiale psichedelia hippie anni 60 e oltre il tempo. troviamo I Doors.

The Beatles – Blue Jay Way
Completamento della parabola lisergica da parte dei Beatles, che con questa traccia lasciano un segno profondissimo. Segno che ritroviamo in ogni traccia di Lonerism di Kevin Parker, tanto per
citarne uno a caso.

Faine Jade – Introspection
Controcultura della Controcultura. Un brano che rappresenta alla perfezione gli anni 60 ed il loro impegno culturale (molto spesso massivo e superficiale, ma pure in qualche modo ingenuo). Lascia il segno anche questa infatti la ritroviamo in Alien Days, egregiamente eseguita dagli MGMT.

WOW

Più cerchiamo di stringere il campo, più la psichedelia ci scappa in direzioni decisamente inconsuete. Alla fine, come dice il nostro amico greco Georgos, forse si tratta semplicemente di «Musica fatta con l’anima?»

Som Imaginário – Feira Moderna
I gruppi brasiliani degli Anni ’60/70, fra cui i anche i mitici Os Mutantes, riuscivano a mescolare la psichedelia a una certa attitudine tropicalista che, oltre alla portata politica, crea qualcosa di unico. Viva il cannibalismo.

Les Rallizes Dénudés – Kioku Ha Toi
Qui puntiamo piuttosto verso l’avanguardia. Una band giapponese con nome francese. Il bassista poi ha dirottato un aereo con un gruppo militante comunista. Questo pezzo è un tormentone pop.

Spacemen 3 – It’s Allright
Venti anni dopo, della psichedelia restano solo le droghe: Taking Drugs To Make Music To Take Drugs To. Psichedelia nichilista.

Piero Ciampi – Il Giocatore
Arrangiamento ripetitivo e ipnotico, autore alcolista, testo che parla di dipendenza, nello specifico: il gioco. «Il giocatore è un mostro. Egli deve giocare al mattino, pomeriggio, la sera. Non lavora mai: perde sempre. Eppure ha sempre il denaro per giocare».

Ravel – Bolero
L’esperienza psichedelica definitiva.

SONIC JESUS

Scegliere solo cinque brani è un’impresa, allora vogliamo citare canzoni lontane che ci hanno letteralmente cambiato il modo di vivere e pensare. Brani di crescita, di diversi ambienti e contaminazioni.

Canned Heat – Parthenogenesis
Un gruppo blues in pieno acido che lascia alle masse un concentrato di suoni e colori, un raga-blues con distorte concentrazioni mistiche e intrise di albe e spiritualismo. La droga in confronto è una passeggiata di salute.

Fairport Convention – Reynardine
Il folk dei Fairport e il canto di Sandy Danny sono traslucide memorie che ci accompagnato verso mondi lontani. Ipnotico.

Pink Floyd – Echoes
«Nessuno ci fa abbassare lo sguardo e nessuno vola intorno al sole»: cosa c’è di più psichedelico di una richiesta inoltrata alla genesi dell’amore, una goccia d’acqua caduta in terra.

The Stooges – We Will Fall
Immaginate la prima volta che l’avete ascoltata. Oscura, opprimente, un vero sabba per la mente.

Delia Derbyshire & Ron Grainer – Doctor Who Theme
La prima volta che l’abbiamo ascoltata pensavamo fosse magica, un cambiamento dettato dalla ricerca e da un nuovo stile che ancora oggi si fa fatica a riconoscerle. Un genio.

GO!ZILLA

The Beatles – I Am the Walrus
I Beatles con i loro doppi sensi nascosti di Magical Mistery Tour hanno portato la psichedelia verso le grandi masse grazie alla loro fama mondiale.

Pink Floyd – A Saucerful Of Secrets
Il pezzo più dilatato della storia dei Pink Floyd.

Meridian Brothers – Guaracha U.F.O (No estamos solos…)
Psichedelia moderna applicata a ritmi della cumbia colombiana

Joe Meek – I Hear a New World
Musica space-western di fine Anni ’50

Black Angels – The Sniper
Una band capace di creare e lanciare il moderno neo-pysch, contribuendo a far rifiorire l’underground della musica live

VINCI CON ZERO

Zero e il Monk ti mandano gratis alla preview del Rome Psych Fest. Per partecipare, basta mandare una e-mail a contest@edizionizero.com specificando la città e l’evento di riferimento nell’oggetto e il proprio nome e cognome nel corpo dell’e-mail. I due vincitori saranno estratti tra tutti coloro che avranno partecipato entro il 12 maggio e saranno gli unici a ricevere una risposta via e-mail.

Scritto da Chiara Colli