Non mi è chiaro se Ripley Johnson e Sanea Yamada siano in tour europeo con il Moon Duo sempre in estate perché, effettivamente, è la stagione migliore per ascoltare la loro psichedelia ipno-esoterica o per far sì che i due passino le vacanze estive assieme. Sta di fatto che, se da un lato il loro ultimo Shadow of the Sun (Sacred Bones, 2015) ha accentuato i contrasti fra luci e ombre, tra il sole caldo di San Francisco e i seminterrati scuri e umidi di Portland in cui è stato registrato, dall’altro ha pure aggiunto un terzo componente fisso alla batteria, John Jeffrey, a coadiuvare il trip cosmico della coppia di freak – e, magari, a rovinare loro la villeggiatura. E però stessa spiaggia, stesso mare di fuzz, distorsioni e loop, con un groove che prende la forma di dark-dance trascendentali e motorik astrali pur sempre ballabili, come vorrebbe questo periodo dell’anno. E come insegna la Yamada, sorta di Yoko Ono del chitarrista dei Wooden Shjips – qui in vacanza (anche) dai riffoni più heavy – in perpetuo ondeggiamento dietro le sue tastiere.