Mentre Dolce e Gabbana sono intenti a festeggiare il loro super cool anniversario nel cuore di Napoli, trasformando il centro storico ed altri siti in roccaforti della moda dal 7 al 10 luglio con una serie di eventi che vedono protagonisti ospiti illustri e internazionali al centro storico, in un vicolo che riallaccia via dei Tribunali e via San Biagio dei librai, c’è un artista che pratica un alchimia. Trasforma i VIP in gente normale. Roxy in the Box, artista visiva napoletana, ha deciso di farsi mediatrice e assicurarsi che ad essere paparazzati non fossero solo i 500 personaggi famosi accorsi a Napoli per i plateali festeggiamenti del duo siciliano, ma bensì anche le signore dei bassi (il basso è una tipica abitazione napoletana situata a pian terreno, con porta d’ingresso sulla strada e composta da pochi vani, solitamente due) che da giorni sono assediate dai giornalisti della stampa internazionale, ritratte assieme alle figure bidimensionali che l’artista partenopea ha disseminato lungo tutta la strada e che proiettano lo star sistem nella vita quotidiana napoletana.
Sofia Loren e Madonna che diventano venditrici ambulanti di chupa chups, Monica Bellucci mentre getta i sacchetti della differenziata, Naomi Campell che spazza il vicolo, Nicole Kidman sulla vesparella e la Rossellini intenta a riempire il cosidetto “panaro” , alias cesto di vimini, di pane, per finire poi con una versione di Dolce e Gabbana, che non potevano mancare, rilassata, intenti a mangiare cocomero e bere birra; una reinterpretazione dei ruoli volta a frantumare lo stereotipo glam e a riconvertire in ordinario e comune. In napoletano, soprattutto.
Una ricerca antropologica e sociale questa di Roxy che continua dall’anno scorso, quando, tra l’Ortese, Marina Abramovic e Basquiat fino ad Artemisia Gentileschi, ha animato le vie dei Quartieri Spagnoli con il progetto Chatting, giocando con gli abitanti della città ad innescare relazioni e processi, decontestualizzando questi famosi dai loro lustrini e portandoli in una dimensione normale, ad un piano più basso, un vascio, appunto.
In un riconoscibile pop alla Roxy in the Box, i suoi PosterArt si stagliano a grandezza naturale, con colori sfavillanti ed elementi tipici della tradizione napoletana, superando la dimensione artistica per diventare mezzo di espressione, cambiando l’essere e l’oggetto dell’opera intesa come dispositivo e non prodotto da commercio, mezzo di confronto e condivisione e non puro estetismo slavato.
Al grido che dice “da Popolari a Popolani”, l’operazione fatta riduce distanze e preconcetti, integrando le celebrità con la ricchissima comunità di Vico dei Maiorani e dando una lettura di questa umana e non umanoide, una sorta di visione delle alternative popolari partenopee che si sarebbero potute abbracciare se di origini napoletane, utilizzando come mezzo la POP ART e tutto ciò che risiede sulla superficie, impiegando a pieno linguaggi ed icone, come dichiara la visual artist.
Scritto da Lucrezia Longobardi