Maledetta tecnologia. Fino all’anno scorso fare serie web sembrava la nuova frontiera dell’intrattenimento – con anche prospettive remunerative – ora si potrebbero fare altrettanti festival sulle dirette Facebook, su Periscope o sui migliori profili di Snapchat. E la concorrenza tecnologica si fa sentire anche nei temi di questa edizione del Web Fest, tra genitori che cercano di sistemare la figlia via webcam (“Mamà pon la webcam”) o “Selfiesh” (conversazioni sui massimi sistemi girate in modalità selfie).

Mantenendosi sul versante più tradizionale, quello di filiazione televisivo-cinematografica, vincono “Fired” (un inchiesta giornalistica in un supermercato dove si sta per licenziare qualcuno ma non si sa chi), “Connection House” (un borghese napoletano che si ritrova a vivere assieme a dei rifugiati africani), “Segreti” (o dell’inconfessabile tragicomico che alberga in ognuno di noi) e “Il coinquilino” (made in Roma Est, da Daltonico Vision, già fucina di “Lepre meccanica”). Vincitore morale “M.O.K.A”: serie concettualissima la cui protagonista è una macchina per il caffè.