Nasceva otto anni fa la Florence Tattoo Convention, quando la parola tatuaggio era ancora legata all’esclamazione “il mio capo (o mamma) non lo deve sapere”. Ma dopo anni le cose cambiano e la Convention da “quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo (del tatuaggio)”, diventa evento tra i più importanti in Europa. Stili, culture e personaggi si incontrano per l’8° anniversario sotto un unico grande ronzio: quello delle macchinette degli oltre 300 artisti presenti. Dimenticatevi il tribalino da spiaggia, qui vedrete Kobe Bryant schiacciare a canestro su una schiena, così come Marilyn e Tupac rivivere sui polpacci della gente. Ritratti così precisi che vi verrà voglia di tatuarvi il vostro primo pesce rosso da i maghi del realismo come Juan Gonzalez e il greco Natalie Nox. Chi, come me, invece se ne frega delle tecniche e dell’avanguardia e vede il tatuaggio solo attraverso le tavole tradizionali di Sailor Jerry e Herbert Hoffmann (non Albert il padre dell’LSD), non dovrà che fermarsi davanti allo stand di Stizzo. Meneghino doc con la passione per l’Alfa Romeo, grazie all’uso sapiente di rossi solidi, linee nette e chiaroscuri perfetti, fa gonfiare le vele di vascelli su mari in tempesta quasi fosse Friedrich e crea volti di donna di una carica emotiva pari a pochi. Per questo passerò, per ricordarmi che, a volte, la tradizione supera l’innovazione.