Sessant’anni fa, a Roma, un gruppo di compositori-esecutori di formazione colta vicino al “giro accademico” spostava i confini della musica contemporanea verso i territori controculturali dell’arte e del rock più acido. Oggi, a Roma, un duo mancuniano di producer porta il suono occulto e post industriale dell’elettronica dentro una delle istituzioni di rifermento in Italia per la divulgazione della contemporanea. Ancor prima di quello sonoro, il legame che unisce Gruppo di Improvvisazione di Nuova Consonanza e Demdike Stare è una questione di metodo, risolvibile in una parola: contaminazione. Appassionati e divulgatori fin da tempi non sospetti del patrimonio musicale italico più underground di anni 60 e 70, Miles Whittaker e Sean Canty hanno declinato l’oscurità attraverso un suono mutante, che mescola le colonne sonore dell’horror italiano dei Settanta con la techno minimale, lo spaghetti western con l’ambient più cupa, la musica per sonorizzazioni con il dub. Negli anni di attività il GINC, fondato da Franco Evangelisti e condiviso con (tra gli altri) Ennio Morricone ed Egisto Macchi, è stato un “mito sotterraneo”. Oggi la portata rivoluzionaria di The Feed-Back – che nel 1970 anticipava il krautrock e sfuriava tra jazz, funk e beat violento – è diventata un culto transgenerazionale, e questo anche grazie alla devozione/ossessione di digger come i Demdike Stare. Il fatto che stasera il duo omaggi “Il Gruppo”, cellula iniziale dell’associazione Nuova Consonanza, con una rielaborazione di loro registrazioni storiche intitolata GINC Remix suona quasi come la chiusura del cerchio.