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dom 19.07 2015

The Jesus & Mary Chain

Dove

Piazza Castello
Piazza Castello, Ferrara

Quando

domenica 19 luglio 2015
H 21:00

Quanto

€ 35 + dp

Contatti

Sito web

Organizzatore

Ferrara Sotto Le Stelle

Foto di Ilpo Musto

È il 1977 quando un diciassettenne scozzese rossastro di nome Alan McGee viene completamente folgorato dal punk. Non sarà certo l’unico adolescente a pensare alla rivoluzione sulle prime note di God Save the Queen accompagnate dalle smorfie di Johnny Rotten, ma la differenza è che lui, Alan McGee, sarà colui che avrà il compito di rivoluzionare la musica indipendente britannica dei due decenni a seguire. Nello stesso anno – in una delle new town costruite nella periferia di Glasgow, East Kilbride – due fratelli cominciano a progettare la loro rivoluzione “a lungo termine”. Sono Jim e William Reid, anima turbolenta dei Jesus and Mary Chain. Mentre fuori gli anni 80 imperversano con il pop elettronico da classifica, la loro rivoluzione si fonderà sugli ambiziosi dettami di Bowie e Bolan, sulla provocatorietà di Pistols e Ramones, sulla visione illuminata di Velvet Underground e Stooges, sulle melodie delle Shangri-Las e sul frastuono più atroce degli Einstürzende Neubauten. Gli ascolti si mescoleranno a una buona dose di sociopatia, speed, birra a basso costo e disagio da working class scozzese, con esiti devastanti. Il tramite fra i Mary Chain e Alan McGee con la sua formidabile Creation Records sarà un certo Bobby Gillespie, pure lui giovane e irrequieto Glaswegian dai gusti musicali “non allineati”.
Nel 2015 Psychocandy, esordio (è proprio il caso di dire) al fumicotone dei Jesus and Mary Chain compie 30 anni e probabilmente non serve mettersi a disquisire circa la portata ancora una volta nostalgica di un tour del genere (che, chi lo avrebbe mai detto, tocca pure l’Italia), o sul fatto che i fratelli Reid non siano più la bestia ingestibile da palcoscenico che erano allora – difficile immaginare qualcuno disposto a ricoprirci così compulsivamente di feedback, oggi, che non sia Kevin Shields. Psychocandy resta semplicemente un grande classico del rock’n’roll, un disco di punk psichedelico, un elogio all’alienazione a suon di distorsioni, ma pure un tributo alla melodia e al grande pop. L’ultima volta, in Italia, i Mary Chain suonarono prima di Vasco e si beccarono le bottigliate in testa dei loro fan: sarebbe bello credere che lo abbiano fatto per provare a replicare gli scontri ai loro concerti nel biennio 1984-85, ma temo non sia andata esattamente così. Stasera non mi aspetto di trovare una band devastante come a quei tempi, ma trovo doveroso andare a celebrare un disco che ha segnato indelebilmente i miei vent’anni. Al contrario del Blasco.

Cinque imprescindibili video per arrivare preparati al concerto dei Jesus and Mary Chain.

“Never Understand” (1985): l’inno generazionale.

“Just Like Honey” (1985): il classicone lento.

“Kill Surf City” (1987): i Beach Boys in un tunnel di bottiglie di vetro che scoppiano.

“Head On” (1989): i feedback ma con moderazione dall’album preferito di William Reid, “Automatic”.

“Reverence” (1992): la (ir)riverenza.

Scritto da Chiara Colli