Cosa sarebbe la techno di oggi senza le sapienti maratone del vichingo berlinese dagli occhi di ghiaccio? Resident del Berghain prima ancora che si chiamasse così e parte di quella scena tedesca che ha traghettato la techno da Detroit a Berlino, dandogli l’identità del più chiacchierato club del globo. Marcel negli anni si è fatto amare da tutti, dai puristi e dai neofiti, per la capacità di dare al pubblico set potenti con un’impronta tutta sua fatta di melodie, suoni ricercati e chiusure da mille abbracci. Bologna gli vuole molto bene e lui sembra ricambiare. Perché accontenta tutti: la working class che viene dalla periferia per sfogare una settimana di mostruosità e l’intellettuale trentenne fuoriluogo che si reca al club per difendere l’idea che la techno sia il jazz della nostra generazione. É un pestone, ma con eleganza.
Stasera torna al Link per la prima delle quattro serate del festival Pulse, accompagnato dal danese Andreas Krumm aka Dynamo Dreesen fondatore di Acido Records capace di coniugare techno esoterica, ibridazioni jazz poco prevedibili e house esuberante. Senti come Pulsa?