Solitamente i protagonisti delle line up italiane sono sempre i dj, i musicisti, gli artisti, i bardi o come volete chiamarli, ma meno spesso guadagna il centro dell’attenzione l’impianto audio dell’evento. Fa eccezione la preview di Terraforma: in questo caso infatti il protagonista è il mastodontico Killasan Sound System, un impianto nello stile dei sound system giamaicani, ovvero un muro di casse. Nato dall’idea del un producer giapponese Naoji Kihira aka K-Boss che, dopo un viaggio in Giamaica, rimane impressionato dalla profondità di certi suoni di alcuni sound system: “I bassi nitidi e pesanti si potevano sentire anche sui fianchi”, ricorda in un’intervista. Naoji fa progettare gli altoparlanti del Killasan in Giamaica e li fa realizzare a Miami, in Florida, prima di testarli in Giappone, dove fonda il Killasan Movement in rappresentanza della sua passione per la dancehall e per la diffusione di quel mood musicale in Giappone. Ma l’importanza di questo sound system è legata anche alla nascita di un asse musicale che unisce Giamaica, Florida, Giappone ma anche Berlino e Detroit. Infatti K-Boss durante un viaggio nella capitale della techno tedesca scopre il negozio Hard Wax e stringe amicizia con il proprietario Mark Ernestus, anche lui amante del reggae e del dub, oltre che della buona musica techno ed elettronica e di tutto quello che arrivava da Detroit. Nel Killasan vengono quindi coinvolti anche personaggi come Mad Mike di Underground Resistance e Carl Craig. Il Killasan è tuttora custodito da Hard Wax a Berlino, protagonista dei leggendari eventi Wax Treatment in tutta Europa e per la prima volta arriva in Italia. Chi suona è comunque guest di tutto rispetto al sound system che risuona: a Milano tocca a Roger Robinson & Disrupt, Burnt Friedman, Fiedel, Palm Wine e Rabih Beaini e a Roma a Mark Ernestus & Tikiman, Shackelton, Beatrice Dillon, Dj Pete, Dj Khalab e Herva. Ci vediamo sotto cassa!