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dom 11.06 2017

Handmade Festival 2017

Dove

Via Bonazza 55 c/o Località Tagliata
Via Bonazza 55, Guastalla

Quando

domenica 11 giugno 2017
H 12:00 - 01:00

Quanto

up to you

Guastalla o Guastàla, a seconda del fatto che voi siate dei Trve Gvastallesi oppure no, è un paesino di appena 15k abitanti nella provincia di Reggio Emilia. Il nome pare provenga dal longobardo Wart (guardare/custodire) e stall (stazione). In pratica un presidio di osservazione e difesa dai bizantini a Mantova. Da qualche anno però – triste storia – i longobardi non ci sono più e sospetto nemmeno i bizantini. Quindi cosa difendere? Cosa osservare? Certo, ci sono il palazzo ducale, le chiese e tutte le altre cose, ma a parte sporadiche avventure turistiche che spesso producono come risultato noiose storie da propinare a parenti ed amici, sull’inizio della stagione torrida, coincidente con l’esodo Bolognese verso lidi più miti, la piccola città ritorna da dieci anni a questa parte a essere presidio pugnace e rumoroso con l’Handmade. In un posto descritto come “a metà tra Austin, Berlino e la Bassa!”, quella che era stata pensata come una festa tra amici si è gradualmente trasformata in un deliquio di band che vanno dal synth pop al garage al noise al kraut psichedelico su un totale di tre palchi. A lato, poi, banchetti e stand rigorosamente handmade. Negli anni il festival ha coinvolto nomi sempre più interessanti, sapendo alzare progressivamente il tiro senza modificare il proprio spirito.
Gente in ordine sparso come Massimo Volume, La Femme, Dirty Beaches, Jennifer Gentle, In Zaire, Lay Llamas, Acid Baby Jesus, Havah, Giardini di Mirò, My Awesome Mixtape, Iori’s Eyes, Movie Star Junkies (e c’è mancato pochissimo i Peaking Lights) si sono fatti parte attiva negli anni della buona crociata.
Per ciò che riguarda l’appuntamento di quest’anno, prevede la partecipazione degli eroi argentini del krautrock contemporaneo Follakzoid, delays e ipnosi compresi, il malinconico ma fortemente psichedelico Chris Cohen, i Califone, con il loro sporchissimo e molto poco ortodosso indie farcito di feedback vari, gli alieni dalla urbe eterna Rainbow Island con i loro smerluvi spaziali astrattissimi e rigorosamente HD e i Sea Pinks, immersi nel loro mondo dai colori fluorescenti ma sbiaditi dal sole degli 80s. E ancora: The Mystery Lights, Sarathy Korwar, Pierre & Bastien, Hey Colossus, Triptides, Ice Cream, FROWN, Setti/ Avocadoz, Movie Star Junkies, CASCAO & LADY MARU, Everest Magma, Scott Hardware, Flyin’ Zebra, ThreeLakes, Metro Crowd, Stromboli, HEART of SNAKE, Tab_ularasa, MariaViolenza, jj mazz, Trapcoustic, J.H. Guraj. Ed è precisamente per questi nomi e motivi che ogni anno, ormai da dieci edizioni, Guastalla continua a portare con disinvoltura il proprio nome divenendo un presidio difensivo fatto a mano degli eserciti dell’underground emiliano.

Scritto da Luigi Monteanni