La passione per la scoperta del paesaggio nasce negli occhi di Ghirri fin quando, da bambino, viaggiava attraverso i confini della carta geografica. Atlante, uno dei primi progetti fotografici del maestro emiliano, va inteso così, come rilettura di un oggetto che doveva già di per sé contenere tutte le immagini del Mondo. I nomi, le scritte e i simboli della Terra convenzionalmente rappresentati suggeriscono un percorso di 41 fotografie -pubblicate integralmente nella mostra – che diventano presto astrazione geometrica. Eliminando progressivamente i segni sulla mappa, si rivelerà una visione di nuovo simile a un paesaggio reale, che in un certo modo è stato sempre lì, ma aveva bisogno di essere ingrandito, come un’immagine da microscopio. Come il posto in cui sai di voler andare o di voler abitare.