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mer 23.05 2018

The Jesus and Mary Chain

Dove

Orion (Ciampino)
Viale Kennedy 52, 00043 Ciampino

Quando

mercoledì 23 maggio 2018
H 21:00

Quanto

€ 28 + d.p.

È il 1977 quando un diciassettenne scozzese rossastro di nome Alan McGee viene completamente folgorato dal punk. Non sarà certo l’unico adolescente a pensare alla rivoluzione sulle prime note di God Save the Queen accompagnate dalle smorfie di Johnny Rotten, ma la differenza è che lui, Alan McGee, sarà colui che avrà il compito di rivoluzionare la musica indipendente britannica dei due decenni a seguire. Nello stesso anno – in una delle new town costruite nella periferia di Glasgow, East Kilbride – due fratelli cominciano a progettare la loro rivoluzione “a lungo termine”. Sono Jim e William Reid, anima turbolenta dei Jesus and Mary Chain. Mentre fuori gli anni 80 imperversano con il pop elettronico da classifica, la loro rivoluzione si fonderà sugli ambiziosi dettami di Bowie e Bolan, sulla provocatorietà di Pistols e Ramones, sulla visione illuminata di Velvet Underground e Stooges, sulle melodie delle Shangri-Las e sul frastuono più atroce degli Einstürzende Neubauten. Gli ascolti si mescoleranno a una buona dose di sociopatia, speed, birra a basso costo e disagio da working class scozzese, con esiti devastanti. Il tramite fra i Mary Chain e Alan McGee con la sua formidabile Creation Records sarà un certo Bobby Gillespie, pure lui giovane e irrequieto Glaswegian dai gusti musicali “non allineati”. Nel 2015 Psychocandy, esordio (è proprio il caso di dire) al fulmicotone dei Jesus and Mary Chain, compiva 30 anni e i fratelli Reid lo hanno riproposto per intero, come ormai la “tradizione” vuole per le pietre miliari del rock’n’roll. Oggi tornano in Italia a seguito dell’uscita, lo scorso anno, di Damage and Joy, lavoro in studio pubblicato a 19 anni di distanza dall’ultimo Munki, il disco dello scioglimento e degli scazzi sul palco. Damage and Joy è il classico album “Mary Chain” post Psychocandy: melodie dolciastre, feedback in giusta quantità e anche un po’ di elettronica. Non aspettatevi certo la band devastante di un tempo, ma se i fratelli Reid non hanno la luna storta è possibile che questo passaggio romano – il primo di sempre – possa essere a suo modo memorabile.
Chiara Colli

SEI VIDEO PER ARRIVARE PREPARATI AL CONCERTO

“Never Understand” (1985): l’inno generazionale

“Just Like Honey” (1985): il classicone lento

“Kill Surf City” (1987): i Beach Boys in un tunnel di bottiglie di vetro che scoppiano

“Head On” (1989): i feedback ma con moderazione dall’album preferito di William Reid, “Automatic”

“Reverence” (1992): la (ir)riverenza.

“Always Sad” (2017): dal nuovo “Damage and Joy”, con alla voce Bernadette Denning

Scritto da Chiara Colli