Che siate o no tra coloro che hanno avuto la fortuna di percorrere Floating Piers – l’enorme installazione galleggiante sul Lago d’Iseo – basta il nome Christo a evocare metri e metri di tessuto, materiali plastici, funi e tutto ciò che serve per “impacchettare” monumenti, ponti, strade, atolli tropicali. Christo e la sua compagna Jeanne-Claude iniziarono a praticare il wrapping come forma di Land Art sul finire degli anni 60: per modificare il paesaggio e dare ad esso un impronta personale, mettendone in risalto alcuni aspetti con interventi effimeri. Questa mostra documenta il loro passaggio a Roma nel 1974 sotto l’egida di Achille Bonito Oliva in occasione dell’ epica mostra “Contemporanea”. A essere impacchettati furono i quattro archi di Porta Pinciana, ovvero il tratto delle antiche mura aureliane compreso tra Villa Borghese e via Veneto. Utilizzando tessuto in polipropilene e corde in dacron, l’artista avviluppò entrambi i lati delle,mura, la parte superiore e gli archi. Anche in quel caso gli art lover dell’epoca ebbero solo 40 giorni per ammirare l’installazione.