Il pomeridiano di Masada nell’orbita della serata Closer potrebbe creare la situazione ideale per godere appieno dell’elettronica crepuscolare di Oliver Ho aka Raudive, che arriva in Italia con il progetto Broken English Club. Il secondo disco del producer britannico, intitolato “The English Beach”, alterna luci e ombre, pulsazioni suburbane e paesaggi ascetici: infatti si ispira alle lande desolate ma estremamente suggestive di Dungeness (sulla costa orientale dello UK), considerata la più grande distesa desertica d’Europa. Dopo la militanza su Minimal Wave, per il suo primo lavoro in uscita su L.I.E.S. lo sciamano Ho evoca quel tipo di scenario post-apocalittico caro alla label di Ron Morelli, inquietante ma in qualche modo anche catartico, come la sua techno filtrata da una coltre industrial-tribale. Nel deserto urbano milanese prenderà vita una racconto distopico sul dancefloor, che durerà come da copione “fino al calare del buio”, per lasciarci tra le braccia della notte, verso orizzonti ignoti.