Da quando l’8 marzo del 2019 ha inaugurato in Viale Lombardia la nuova sede della prestigiosa Galleria Massimo de Carlo con una mostra curata niente meno che da Monsieur Francesco Bonami; Piola è diventata uno degli epicentri di maggiore spicco del contemporaneo a Milano. Casa Corbellini-Wassermann, uno degli esempi più alti dell’architettura razionalista milanese, è il fulcro di questa nuova geografia meneghina delle arti visive che contano. Progettata tra il 1934 e il 1936 dal celebre architetto italiano Piero Portaluppi e sottoposta a un restauro filologico-conservativo dallo Studio Binocle, la nuova Massimo de Carlo è il baluardo del brand new art-district Piola-based. Ma non è il solo spot artsy in zona Citta Studi.
La nuova Massimo de Carlo in Viale Lombardia è il baluardo del brand new art-district Piola-based. Ma non è il solo spot artsy da tenere d’occhio in zona
A farle compagnia, infatti, ci sono tantissime altre istituzioni artistiche. Come la Galleria Raffaella Cortese – specializzata in arte femminista, lo Spazio Tadini – la casa-museo in memoria dell’onirico pennello del buon Emilio e la Galleria Six – focalizzata nella promozione di artisti emergenti. Se vi volete spingere oltre gli orizzonti dello scenario galleristico, vi consigliamo di guardarvi un film al Cinema Plinius, ma anche di entrare e lasciarvi meravigliare dalla splendida cattedrale del deserto urbano di Gio Ponti in via Ampère – sì perché la Chiesa di San Luca Evangelista è molto più che un edificio sacro: è una rivoluzione profana che profuma di incenso, è una religione costruita a bassa voce, una festa (delle forme) senza lista per entrare. Farsi il segno della croce per credere.