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Tutta l'arte che non sapevi ci fosse a Piola

quartiere Piola

Scritto da Giada Biaggi il 21 settembre 2020 Aggiornato il 19 ottobre 2020

Da quando l’8 marzo del 2019 ha inaugurato in Viale Lombardia la nuova sede della prestigiosa Galleria Massimo de Carlo con una mostra curata niente meno che da Monsieur Francesco Bonami; Piola è diventata uno degli epicentri di maggiore spicco del contemporaneo a Milano. Casa Corbellini-Wassermann, uno degli esempi più alti dell’architettura razionalista milanese, è il fulcro di questa nuova geografia meneghina delle arti visive che contano. Progettata tra il 1934 e il 1936 dal celebre architetto italiano Piero Portaluppi e sottoposta a un restauro filologico-conservativo dallo Studio Binocle, la nuova Massimo de Carlo è il baluardo del brand new art-district Piola-based. Ma non è il solo spot artsy in zona Citta Studi.

La nuova Massimo de Carlo in Viale Lombardia è il baluardo del brand new art-district Piola-based. Ma non è il solo spot artsy da tenere d’occhio in zona

A farle compagnia, infatti, ci sono tantissime altre istituzioni artistiche. Come la Galleria Raffaella Cortese – specializzata in arte femminista, lo Spazio Tadini – la casa-museo in memoria dell’onirico pennello del buon Emilio e la Galleria Six – focalizzata nella promozione di artisti emergenti. Se vi volete spingere oltre gli orizzonti dello scenario galleristico, vi consigliamo di guardarvi un film al Cinema Plinius, ma anche di entrare e lasciarvi meravigliare dalla splendida cattedrale del deserto urbano di Gio Ponti in via Ampère – sì perché la Chiesa di San Luca Evangelista è molto più che un edificio sacro: è una rivoluzione profana che profuma di incenso, è una religione costruita a bassa voce, una festa (delle forme) senza lista per entrare. Farsi il segno della croce per credere.

 

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