San Lorenzo è una sorta di enorme centro sociale a cielo aperto, sia dal punto di vista estetico sia da quello dell’impegno politico. Chiunque entri nel quartiere per la prima volta non può che farsi travolgere inevitabilmente dal vortice immaginifico di scritte, adesivi, tag, poster, manifesti e falci e martelli che riempiono tutti – ma proprio tutti – i muri e le saracinesche delle sue strade ortogonali. L’imponente murales “Viva i partigiani” accoglie chi accede a San Lorenzo dal lato della Tangenziale Est. Un’altra scritta emblematica che compare un po’ ovunque recita: “A San Lorenzo nessuno è straniero”. Claim perfetto per un quartiere che è nato proprio grazie all’immigrazione e all’integrazione sociale. Insomma, sentimento antifascista e impegno sociale caratterizzano da sempre San Lorenzo e i suoi abitanti (proprio nelle sue strade nel 1922 i sanlorenzini bloccarono la Marcia su Roma del Partito Nazionale Fascista).
E di centri sociali veri e propri se ne contano almeno tre: ESC Atelier, Communia e il Nuovo Cinema Palazzo (recentemente sgomberato e attualmente presidiato per scongiurare la fine di un’esperienza importantissima per il territorio e la città). Tutti impegnati in forme di autogestione, indipendenza, aggregazione, assistenzialismo e diffusione di cultura underground. San Lorenzo è pure la sede della storica e ancora oggi attiva Radio Onda Rossa, fondata nel 1977 da un gruppo di militanti di Autonomia Operaia in via dei Volsci – una delle strade più politicizzate e “violente” negli Anni Settanta. Altri due importanti e significativi gli esempi di aggregazione nel quartiere sono la Palestra Popolare e l’Atletico San Lorenzo: entrambi focalizzati sull’accessibilità dello sport per tutti grazie all’azionariato popolare e l’autofinanziamento.