VERDE

Il lato green della dieta

Se avessero dichiarato illegale la vitamina

Scritto da Martina Di Iorio il 27 agosto 2021

Nel quartiere tra i più verdi di Milano, circondato dal polmone di Parco Indro Montanelli, muscoloso e iper performante sotto il peso del suo esercito di gente fit e tutina griffata, non poteva mancare – a specchio – il risvolto green della dieta. Quella mediterranea è roba vecchia, ora per moda o per virtù, a Porta Venezia si mangia vegetariano. In questa guida, abbiamo provato a fare il punto della situazione, tonificati da ettolitri di succo di carote, depurati da piatti di soia e tofu al tamarindo.

Curioso il fatto che stilando questa lista di ristoranti, che hanno in comune il semplice e lapalissiano fatto di servire cibo e bevande vegetariane e vegane, sia emersa fuori la coerenza di questo quartiere. O meglio, la sua incoerenza ben organizzata e diffusa, pacificamente amalgamata, tanto è che qui in questa porzione di città vivono e convivono diverse tipologie umane. Nel volo pindarico della nostra fantasia ci viene semplice pensare come questa guida sia proprio il riflesso di Porta Venezia e il suo volto umano. Dentro ci trovate tutto, come fosse una copia fotostatica della realtà circostante, che ripropone fedelmente il suo originale e stratificato essere tutto e poi essere anche il contrario di tutto. Che meraviglia Porta Venezia, che vede fianco a fianco senza alcuna disarmonia il ristorante stellato come il fast food arcobaleno, il piccolo locale eritreo insieme all’insegna super-detox-mega-slim-fit, tutta bacche di goji e insalate centrifugate. Chissà perché poi proprio qui in Porta Venezia i suoi abitanti sembrano andare giù pazzi per il lato verde della dieta. È proprio alle sponde di Buenos Aires che proliferano i migliori ristoranti veggie di Milano. Sarà un caso, sarà che qui convergono diverse sinergie, credi, culture, ma proprio qui nasce nel lontano 1989 il Joia, guidato dallo chef Pietro Leemann (insegnava anche Tai Chi), il primo ristorante europeo vegetariano ad essere stato premiato con la stella Michelin nel 1996. Da contraltare posti di pregio culinario come Alhambra, la micro gastronomia vegana dai sapori del Corno d’Africa, guidata da Salvator ed Elena; Radice Tonda il bistrot plant based e con ingredienti da agricoltura biologica e biodinamica; Flower Burger il fast food arcobaleno che inizia la sua colonizzazione proprio da qui, Porta Venezia. E poi il super instagrammato Soulgreen, leggermente fuori i Bastioni, V3Raw tempio della vitamina in ogni sua forma, che se avessero dichiarato illegale…no altra storia. Diversi nella forma ma non nello spirito.

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#divertirsiègiusto

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