San Lorenzo è un piccolo paese dentro la città, caratterizzato da un continuo pullulare di gente a tutte le ore. I giovani universitari (20-30 anni) la fanno da padroni. Ma non mancano i residenti storici e avventori assortiti di tutte le età, in un ininterrotto viavai diurno tra la vicinissima stazione Termini, Porta Maggiore, la Sapienza e il cimitero del Verano. Ecco così che San Lorenzo è uno dei quartieri della Capitale con il numero più alto di osterie, trattorie, ristoranti vari e fast food. È difficile trovare una via in cui non ci si imbatta in un’insegna “culinaria”. Ovviamente sono tantissimi i “nuovi” locali che aprono e chiudono alla velocità della luce – la “resistenza” non è il loro punto forte. Sono invece le trattorie e le pizzerie storiche il vero orgoglio del quartiere: la crisi le piega ma non le spezza. Sono accoglienti, semplici e veraci.
Sedersi ai Colli Emiliani, da Marcello, da Pommidoro (proprio lì Pier Paolo Pasolini consumò la sua “ultima” cena) o da Formula Uno è sentirsi a casa. Sono per tutte le tasche, ma la maggior parte di esse offrono piatti a prezzi veramente economici. Non a caso il nome di una pizzeria storica è proprio L’Economica. I molti studenti presenti e l’identità popolare del quartiere fanno sì che mangiare e bere sia un piacere per tutti. Di sera le bevute a prezzi cheap attirano folle di giovani pronte a far baldoria. I minimarket bengalesi sono i più gettonati per le birrette a pochissimi euro, ma sono molti i bar di stampo “universitario” che offrono drink economici. Anche qui la scelta è ampia: si può sempre decidere di sorseggiare una ricercata birra artigianale all’Artisan Club o immergersi nell’atmosfera “ribelle” del Sally Brown.