Lo riconosci dalla fila che si forma davanti. Una vetrina in Via Paolo Sarpi, la Chinatow di Milano, che manco fosse la Fiat produce in catena di montaggio centinaia e centinaia di ravioli e altre diavolerie cinesi. Roba da overdose gastronomica, da psicanalisi culinaria. Con meticolosa precisione le donne della Ravioleria Sarpi impastano, riempiono, chiudono e servono quelli che sono i migliori – o sicuramente tra i migliori – ravioli della città. Grandi come un’albicocca, c’è poco da decidere perchè si prendono tutti in sequenza: manzo e spezie, verdure e maiale.
La porzione comprende 4 bombe al prezzo di 4 €. Ma sicuramente vi lascerete anche tentare dalle crepes cinesi riempite con carne o verdure. Si ordina da questa vetrina con cucina a vista, si mangia per strada o meglio ci si sbrodola per strada e niente avrà più importanza, nemmeno la giacca unta. Un take away che nasce dall’idea di un giovane ragazzo cinese laureato alla Bocconi che decide di aprire – in collaborazione con la vicina macelleria Sirtori – un luogo dove cucina espressa, materie prime di qualità e semplicità vince su tutto. C’è da prenderci la residenza alla Ravioleria Sarpi.
Martina Di Iorio