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Che l’anno del bufalo sia dalla nostra

Il capodanno cinese si festeggia mangiando: ecco dove

Scritto da Martina Di Iorio il 11 febbraio 2021

Togliete la parata in Paolo Sarpi, i dragoni volanti, gli abiti che ricordano Mao, le abbuffate di ravioli e la grappa alla rosa. Togliete anche di mezzo il topo, che l’anno scorso non ci ha portato molta fortuna, e mettete un bufalo – o bue – come animale guida del nuovo anno. Il capodanno cinese, al netto di queste tradizioni tutte milanesi che non si potranno svolgere, non si ferma di certo e bussa alla porta della nostra asiacentricità il 12 febbraio. Chiamata Festa di primavera, anche se in anticipo di un mese rispetto alla nostra data, il capodanno cinese segue un altro calendario, non certo il nostro gregoriano nato dai bisticci tra papato e potere temporale. I soliti. I cinesi invece, più spirituali di noi e legati da molto più tempo agli elementi del cosmo, utilizzano il calendario agricolo, che nasce dal susseguirsi delle fasi lunari e della rotazione della terra attorno al sole. Un magnifico sistema di astri, tradizioni, superstizioni che arrivano fino ad oggi.

Si festeggia l’anno del bufalo, un’animale incredibilmente paziente, instancabile nel suo lavoro e capace di tollerare qualsiasi difficoltà senza lamentarsi.

Se dunque potremmo passare in rassegna quello che si poteva fare e non si può più, preferiamo soffermarci sul lato ottimista della situazione. Anche perché come ci spiega lo chef Zhang, di Bon Wei: “Per la Cina il 12 febbraio si festeggia l’ingresso di questo nuovo anno, quello del bufalo, un’animale incredibilmente paziente, instancabile nel suo lavoro e capace di tollerare qualsiasi difficoltà senza lamentarsi. Mai simbologia avrebbe potuto essere più appropriata all’epoca storica che stiamo tutti attraversando.” Come dargli torto. Perciò che sia seduti a pranzo – finalmente – o in formula delivery, anche noi ci accodiamo al bufalo per farci infondere un po’ della nuova fortuna. Mangiando ovviamente.

Il menu non prevede lenticchie e cotechino ma, sempre sentendo lo chef Zhang, una serie di interminabile di piatti: “le pietanze immancabili sono pesce e pollo, specialmente il pesce, la cui traduzione in cinese ha infatti significati simbolici e augurali: PESCE, Yú, si traduce anche “surplus” e viene servito in quantità tali da renderne certo l’avanzo, sempre per questioni scaramantiche, e con la testa rivolta verso l’ospite più importante (perchè la testa viene sempre pima della coda). Oppure i piccoli dim-sum (Jiǎozi) chiusi a saccottino: più se ne mangiano a Capodanno e più denaro si guadagna nell’anno che viene. Si prevedono lunghissime ordinazioni. E ricordatevi di vestirvi di rosso.

Il pesce si serve e con la testa rivolta verso l’ospite più importante (perchè la testa viene sempre pima della coda)

La scelta dei ristoranti cinesi dove attingere per fortuna è sempre più variegata, e negli ultimi anni si testimonia la rinascita di questa cucina, che non è solo pollo e anacardi o involtini (piatti creati per i nostri gusti), ma si fa strada portando avanti nelle cucine le varie specialità regionali. Ne avevamo già parlato qui, ma vale la pena sottolineare come l’egemonia del “gelato flitto” sia venuta meno. A fare da ariete alcuni chef e ristoratori, al grido “la cucina cinese può essere anche gourmet”. Fois gras e riso, calamari con brunoise, pancetta al cardamomo nero. Senza surclassare piatti più squitamente rozzi e per questo buonissimi: zuppe infuocate, zampe di galline e interiora. Per i più temerari. Sperando di trovare nel biscotto della fortuna l’illuminazione per il 2021.

Qui una serie di locali dove andare a pranzo o ordinare un delivery per festeggiare – ed esorcizzare – il nuovo anno

Mao Hunan
Mr. Car
Bon Wei
Lon Fon
Xin Fu Ji
Dim Sum
Le nove scodelle
Ravioleria Sarpi
Wonton