Venezia è da sempre porto cosmopolita, humus fecondo per le più diverse culture. Il volto stesso della città mostra come Oriente e Occidente si siano stratificati per secoli, senza soluzione di continuità. Nel ventunesimo secolo, però, anche il Settentrione e il Meridione del mondo trovano a Venezia preziose occasioni di dialogo. Il pensiero va immediatamente al grande palcoscenico della Biennale, ma è anche il caso, insospettabilmente, di alcune realtà che riescono ad attecchire e germogliare nel cuore del centro storico, prendendo residenza fissa. Una di queste la troviamo a due passi da Palazzo Fortuny: è la galleria Akka Project, specializzata in arte africana contemporanea. Fondata nel 2019 dalla curatrice Lidija Kostic Khachatourian, è sorella di un altro project space con sede a Dubai, nato nel 2015. L’attività della galleria in Italia e in Medio Oriente testimonia una precisa volontà di esportare l’arte africana al di fuori della propria sfera di origine per farla conoscere altrove, ma anche per arricchirla di nuovi stimoli, resi possibili solo dal contatto con diversi contesti socioculturali. Non a caso, la galleria promuove soprattutto artisti africani emergenti (e spesso autodidatti), a cui offre anche residenze nella città lagunare e finanziamenti per i progetti più interessanti. Impegnata in un programma articolato di mostre ed eventi non profit, Akka Project ha anche sovvenzionato il padiglione del Mozambico alla Biennale 2019.
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Akka Project
Zero qui: africanizza
Contatti
Akka Project
Calle de la Verona (San Marco), 3659A
Venezia
Orari
- lunedi chiuso
- martedi 10–18
- mercoledi 10–18
- giovedi 10–18
- venerdi 10–18
- sabato 10–18
- domenica chiuso
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