SPAZIO è una libreria e galleria dedicata all’architettura, all’urbanistica, alla geografia, al paesaggio, all’ecologia sociale, insomma: ci si occupa di spazio. Del come e del perché e del dove lo spazio venga prodotto. Aprire la questione tematica richiederebbe un fiume di parole, roba che tanto la storia dell’architettura e dello spatial design (recente evoluzione di interior) né la storia della filosofia o della sociologia (vi basti pensare a Descartes ma più cocente è quello spatial turn che nel Novecento ha letteralmente esploso gli studi sulla spazializzazione, provocando un innamoramento fulmineo tra noi e Henri Lefebvre con un quadrilatero amoroso tra Harvey e Virilio) possono riassumere qui in due righe.
Ma SPAZIO dà l’impressione di cogliere l’orizzonte: ha una selezione curatissima e irresistibile di titoli, tra cataloghi, libri d’artista e saggistica, scelti tra le istituzioni e gli editori del mondo. Volumi collettanei di ricerca sui paesaggi logistici dalla Polonia con incursioni da incubo nei distretti di Amazon, storie di vita stagionali tra boschetti di ulivi selvatici in Toscana e storie di famiglia nelle roulotte e nelle houseboat, guide per negozi su Ginza – la strada commerciale di Tokyo – e su Milano ma attraverso le specie d’alberi che la scandagliano, theory fiction su uno degli architetti canadesi (l’abbiamo scoperto lì) più fighi di sempre, Brian Mackay, e potremmo continuare senza fermarci mai perché il fatto è che ogni volta che ci entriamo ne usciamo con le borse piene e lo stipendio che invoca pietà.
«Sia le mostre che i libri sono accomunati dal piacere del racconto, che se vuoi appartiene tanto al mestiere dei librai che dei curatori.»
Ma SPAZIO non fa soltanto libreria. E allora voi penserete che ha un bar, e invece no: fa mostre ed esposizioni altrettanto curate (circa quattro all’anno, momento in cui la libreria si riorganizza, spostando gli scaffali bassi a rotelle, preparando lo spazio per la mostra, e selezionando una bibliografia ad hoc), e tutte attorno a temi incontrati durante le ricerche dei libri, che a loro volta sono espressione degli interessi di Mariana Siracusa, fondatrice dello spazio SPAZIO, che dopo un passato da ricercatrice e curatrice al CCA di Montreal ha eletto questo luogo a strumento di prosecuzione della sua ricerca.
Ne trovate dei glimpse sul sito di SPAZIO e sul profilo Instagram, dove Mariana vi racconta alcuni dei titoli che troverete esposti, perché poi quando l’abbiamo intervistata ci ha detto proprio questo: «Sia le mostre che i libri sono accomunati dal piacere del racconto, che se vuoi appartiene tanto al mestiere dei librai che dei curatori», perché «Il curatore, proprio come il libraio, cerca di essere sempre in ascolto: il cliente affezionato fa richieste, suggerisce, offre input che arricchiscono la selezione ma soprattutto arricchiscono personalmente».
Per noi è un po’ come ai pranzi dai nonni siciliani: dire di no è scortese.
Insomma, avrete capito che entrando da SPAZIO non si scappa, o meglio: Mariana verrà da voi, vi chiederà cosa state cercando, voi risponderete ed ecco la vertigine: vi verranno mostrati mano a mano libri, volumi, magazine introvabili e raccontati magistralmente. Ancora vi dovrà salire lo stipendio, e sapete che quei libri non sono in stock, che prima o poi finiscono, li prenderà qualcun altro, non ci saranno più, e allora? Per noi è un po’ come ai pranzi dai nonni siciliani: dire di no è scortese.
Piergiorgio Caserini