Amo alla follia i ristobar anni 70, quelli tutti in legno che sembrano delle baite malandate, con bizzarri personaggi fissi, magari un po’ in là con gli anni e i cani che scorazzano per il locale che pare sia casa loro; quelli dove dopo un’ora che sei lì a bere, ti accorgi di aver chiacchierato quasi con tutti. Il Bar Pietro si avvicina molto a questo genere di posto. Dal Veneto alla Sardegna, i gestori si sono fermati a Torino, così tra uno spritz e un Cannonau, ci si ritrova a giocare a carte o sfogliare un libro preso dallo scaffale, sgranocchiando pane carasau. La domenica poi, il bar Pietro offre un aperitivo abbastanza generoso, compreso oltretutto nel prezzo del calice, con stuzzichini, ma anche pasta o risotti.
Marialuisa Greco