Agosto 2019: chiuso dal 12 al 24 e tutti i sabato del mese a pranzo
Il bis di Berton & soci fa parlare più del cambio di proprietà del Milan. Siamo stati all’inaugurazione privata da mille e una notte con la creme de la creme milanese: abbiamo visto il sindaco Sala che stringeva mani sorridente, coppie d’oro come Billy Costacurta e la Colombari, bella gente e tacchi 12 falcare i nuovi spazi del Dry Milano. Siamo stati anche all’apertura ufficiale per scoprire come questa nuova realtà glamour possa far breccia tra i gastro fighetti e i foodies della città. Il Dry Milano non sembra essere il fratello minore del Dry Cocktails & Pizza già dall’ingresso. Negli spazi che ospitavo il Roialto in viale Vittorio Veneto, lo stellato Berton, Giovanni Fiorin (leggi qui l’intervista), Diego Rigatti e Tiziano Vudafieri – la cordata dietro al Dry – piazzano questo locale che stupisce per l’eleganza contemporanea e la raffinatezza della suddivisioni degli ambienti.
Tutto giocato sui toni del bronzo e del ferro, in linea continua con gli elementi industrial del suo omonimo in via Solferino, il Dry Milano è una pizzeria che punta l’attenzione verso il bere miscelato e di qualità. Il bancone del bar infatti è la vera chicca: un bar innovativo con una grande isola centrale a vista dedicata alla preparazione che pare quasi una cucina, tecnologicamente avanzata con cotture a induzione, abbattitore, estrattore. I cocktail sono tutti signature (i prezzi variano da 12 a 16 €) e alcuni di essi preparati con tecniche nuove come la cottura sottovuoto. Introdotti anche in carta anche gli shrub, soft drink a base di frutta, aceto e zucchero. Non viene proposto un vero abbinamento cocktail/pizza ma si possono scegliere due cocktail con una componente zuccherina più accentuata rispetto alla linea abituale per dare l’opportunità di accompagnarli con i dolci che a oggi sono: Profiterole, Tiramisù Berton, Bombolone con gelato al pistacchio.
Il servizio, puntuale, cordiale e molto attento ci consiglia due drink a base di tequila (Strike a Pose) e l’altro con gin (Portobello Spring): troppo buoni per arrivare alla portata principale, la pizza. Andiamo sul classico e la qualità si riconferma: margherita e focaccia con vitello tonnato e polvere di capperi, due must che trovate anche in via Solferino come il resto del menu che viene replicato nel nuovo locale. La novità è che il Dry Milano aprirà anche a pranzo e con una selezione di piatti nuovi che amplierà la proposta gastronomica. Non aspettatevi di veder realizzato il connubio pizza e birra a 15 €, al Dry siate pronti a sborsare anche 30 € per cenare. Ne vale la pena? Nell’universo milanese dei venditori (anche) di fumo, il Dry Milano è una certezza di qualità e ottima ristorazione. Prendetelo per un sì.
Martina Di Iorio