Il Museo Archeologico di Milano ha avuto una gestazione complessa e una vita assai difficile. Dalla fondazione, nel 1808, all’ultimo ampliamento, in città si sono alternate ben cinque istituzioni museali a carattere storico dislocate in diverse sedi e varie volte accorpate, rinominate e divise. L’ultima in ordine di tempo è quella di corso Magenta, che ospita una sezione dedicata alla Milano antica, tre sale storiche (Altomedioevale, Etrusca e Greca) e un percorso tematico temporaneo. Dall’elegante bellezza della Diatreta Trivulzio al kitsch italiota dei manichini umanoidi di una coppia etrusca, è tutto uno scorrere di vasi, gioielli, armi… il corollario solito di oggetti che comunque conquistano sempre. La storia è sia dentro che fuori la struttura. Il museo infatti ingloba sia l’ex-convento del Monastero Maggiore di San Maurizio che le mura di un circo romano del I sec. d.C, rimaste intatte nel pieno centro di Milano. Il tempo da queste parte si prende una pausa, si ferma, un po’ come il “Dormiente” donato da Paladino alla città e sistemato proprio qui. Non fate come me, non andate in ansia. È una scultura, le mura romane tengono, lì sotto non c’è alcun essere umano!