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A Pandemic Rave: artisti vari

Esce la prima release che anticipa il documentario con protagoniste diverse realtà indipendenti della scena elettronica milanese

Scritto da EZT il 1 febbraio 2021

“Rome wasn’t built in a day”, cantavano vent’anni fa i Morcheeba. L’origine di questo detto è in realtà è molto antica, ma speriamo di non dover aspettare ancora troppi mesi prima di vedere concluso e proiettato il documentario “A Pandemic Rave“. Il lavoro è nato da alcune realtà indipendenti e vuole dare voce ai protagonisti della scena elettronica milanese, legati alla nightlife e alla produzione di musica, che raccontano il loro vissuto prima, durante e come potrebbe essere il futuro dopo la pandemia.

Una panoramica sui diversi approcci al mondo di concepire il clubbing, la produzione e il networking cittadino dove siamo coinvolti anche noi di Zero con il nostro punto di vista, che da sempre supporta i local heroes e li racconta sul giornale e qui sul sito.

Le cose migliori hanno bisogno di tempo per essere realizzate e il momento storico pone diverse difficolta nel finalizzare il lavoro, ma soprattutto nel trovare la giusta strada di promozione per un prodotto, sicuramente faticoso e ambizioso, che trova nella socializzazione e nella condivisione attraverso la musica e il ballo la sua massima espressione.

Nell’attesa però i ragazzi di Brainchain Records, uno dei capofila nel documentario, ha selezionato alcuni dei dj e producer che hanno preso parte in A Pandemic Rave e il risultato è un un potente e graffiante assaggio del suono di Milano.

Tra i nomi coinvolti un questo warm up al documentario trovate Franz Bush che ha prodotto un traccione techno ossessivo con loop che si rincorrono su un ritmo serrato, Ormeye del collettivo Lobo che spezza la cassa dritta e ci incastra synth nevrotici e Kakofonico che produce una sincopatica traccia fatta di momenti melodici e ritmi electro che sembra catapultarci in un videogioco. A completare l’ep anche le decostruzioni electro di Sanpedro de La Sabbia e Tha Haterparisi di Fu.Me REC con una cassa che non lascia scampo.

Anche l’intrattenimento legato a club e spazi indipendenti è in pausa, godiamoci almeno questi suoni di Milano.