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AFA: i 10 pezzi della vita secondo Gigi Masin

Il producer sperimentatore veneziano è stato ospite della rassegna AFA a luglio scorso.

Scritto da Salvatore Papa il 9 luglio 2015
Aggiornato il 2 ottobre 2015

Foto di Polpetta Mag

Musicista e sperimentatore di spazi sonori creati con piano, sintesi e manipolazioni elettroniche, Gigi Masin (veneziano classe ‘55) deve la sua solida fama sotterranea ai primi dischi solisti (di fine anni 80), contenenti composizioni di rara bellezza ambient (dalle parti del Brian Eno più etereo). Album introvabili che grazie a internet hanno continuato anarchicamente a circolare, formando un nuovo pubblico che ha accolto con gioia la fondamentale raccolta del 2014 “Talk to the Sea”. Lode quindi ad AFA (la rassegna regalata da Ex Forno MAMbo, Associazione Culturale Revolver , LED X, Buena Onda e Almost Black) che ha scelto la musica di Gigi Masin (tornato in piena attività da 15 anni) per far vibrare il Cavaticcio mercoledì 15 luglio scorso.

Per arrivare preparati abbiamo chiesto a Gigi di commentare i 10 pezzi della sua vita. Guardate e ascoltate un po’.

 

Good VibrationBeach Boys: nel 1966 avevo 11 anni, e l’impatto di questa canzone bellissima lo ricordo ancora. Come aprire una finestra e quello che vedi ti cambierà per sempre. Indimenticabile.

https://www.youtube.com/watch?v=d8rd53WuojE

Young Man Blues – The Who: la forza e la passione del blues, un’energia assoluta, elettrica.

Ain’t No SaintJohn Martyn: ti trovi in una strada sconosciuta e non vuoi tornare più sui tuoi passi… Incontrare la musica di John Martyn mi ha cambiato e sempre accompagnato (e ancora lo fa) ed è un punto fermo della mia vita. Assoluto.

Things Behind The Sun – Nick Drake: nei primi anni 70 non so quanti si fossero accorti di lui. Del suo breve ma immenso percorso..

Mysterious TravellerWeather Report: il jazz nel 1974 aveva già preso da tempo la sua strada elettrica e ‘progressive’, ma qui ha la forza di un tornado e una ‘sospensione’ non comune.

Siren’s Song Azymuth: talento. Non ho altre parole per parlare di Kenny Wheeler, Norma Winstone e John Taylor. Non è jazz, non è solo jazz. Magia.

Sea LadyKenny Wheeler: un autore unico e una persona incredibile. Lucido, romantico, sensibile. Insostituibile.

https://www.youtube.com/watch?v=PQr3_kk9OSY

Blues ReconstructionPaul Bley: chi come lui fa la storia della musica e poi passa del tempo con te a bersi una birra e a parlare come se ti conoscesse da sempre.

AtmospheresGyorgy Ligeti: quando ti parlano di musica ‘ambient’ (Eno, Harold Budd…) ma tu prima hai conosciuto la sua musica…. C’è chi ci prova e chi inventa.

De Natura SonorisKrzysztof Penderecki: immaginate un vulcano dormiente, ma pieno di fiori. Tensione e meraviglia. Unico.