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Al Kinki s’impara gratis l’arte del djing con Guenda&Kyna, Unzip, Rudeejay e Rame

Lo storico locale di via Zamboni aprirà anche di pomeriggio per alcuni laboratori sulle culture giovanili

Scritto da La Redazione il 7 novembre 2016

Passati i 40 anni il Kinki inizia a guardare al futuro con occhi diversi. Perché bisognerà pur lasciare a qualcuno la storica tradizione del djing, quella che confina con un certo tipo di artigianalità, ma anche con un “saper fare” che le nuove tecnologie sembrano quasi mettere in discussione, rendendo tutto automatico e apparentemente semplice. Ecco allora un ciclo di laboratori gratuiti curato da Pierfrancesco Pacoda, giornalista del Carlino e studioso di stili musicali e giovanili, che per tutto il mese di novembre (e oltre) porterà ogni martedì pomeriggio – dalle h 17.30 – nelle stanze interrate dello storico locale di via Zamboni alcuni esperti professionisti di quest’arte chiamata “clubbing”.

Si parte l’8 novembre con Guenda&Kyna e il loro profondo amore per i vinili e, in particolare, il suol, il funk e l’hip hop già dimostrato con le sessioni di laboratorio aperte di TavaTava. Ospiti del 15 novembre, Marco Ligurgo e Antonio Puglisi, conosciuti dietro la consolle come Unzip Project e lontano dal mixer per essere rispettivamente il direttore artistico e il responsabile della comunicazione di roBOt Festival. Il 22 novembre la parola passa poi a Rudeejay, producer noto anche all’estero che ha lavorato anche con Jovanotti e Bob Sinclair. Il 29 novembre arriva invece Rame, storico esponente dei Pastaboys, la triade che dallo stesso Kinki ha porta l’house di Bologna in giro per il mondo.

A dicembre, poi, il dj Stefano Malaisi porterà la sua esperienza di fondatore e creatore di web radio, insegnando le basi per crearne una propria. Infine, da gennaio, i laboratori sull’hip hop e gli incontri sull’home studio, ovvero come registrare un brano in autonomia.