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ArtRockMuseum: i pezzi preferiti dai Fast Animals And Slow Kids

I FASK, ospiti della rassegna musicale a Palazzo Pepoli mercoledì 15 marzo, ci hanno raccontato alcuni dei pezzi che ne hanno segnato lo stile

Scritto da La Redazione il 13 marzo 2017
Aggiornato il 20 marzo 2017

Si chiama Forse non è la felicità, il nuovo disco dei Fast Animals And Slow Kids, forse il più complesso, energico e audace. Canzoni che sembrano colonne sonore di proteste sociali, colori anni 70 e mood che sfiora il lo-fi di inizio anni 90. La band lo presenta mercoledì 15 marzo a Palazzo Pepoli per la rassegna ArtRockMuseum.

Per arrivare preparati ci siamo fatti raccontare da loro una playlist di pezzi che hanno segnato il suo stile. Godetevela.


Jimmy Eat WorldA Praise Chorus
Da poco ci siamo trovati a riascoltare casualmente questo pezzo qui e ci siamo accorti di quanto le cose che ascolti da ragazzino ti rimarranno dentro per sempre.

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Tre Allegri Ragazzi MortiProva a star con me un altro inverno a Pordenone
Probabilmente la canzone italiana sull’adolescenza per eccellenza. La sensibilità di Toffolo nel cantare di questo argomento è unica quanto rara.

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Elliott SmithAngeles
Cos’altro c’è da dire che non è già stato detto su Elliott Smith? Questa è una delle prime cose sue che ci è capitato di ascoltare, oramai diverso tempo fa, ma ogni volta che parte quel giro di accordi è sempre come se fosse la prima volta.

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Titus AndronicusThe Battle of Hampton Roads
I Titus Andronicus sono in assoluto la band che ha più influenzato il nostro modo di concepire la musica, dalla scrittura agli arrangiamenti, passando per i loro live tiratissimi. Un giorno magari riusciremo a scrivere anche noi la nostra Battle of Hampton Roads.

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Elvis CostelloAlison
Una bellissima canzone dal primo album di Elvis Costello, in cui alla sognante melodia di voce e chitarra si contrappone un testo al vetriolo pieno dei giochi di parole che hanno reso così peculiare questo grande artista.

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The Velvet UndergroundStephanie Says
Non sappiamo quante persone se ne siano effettivamente accorte, ma è anche da questa canzone qui che abbiamo preso l’ispirazione per il titolo del nostro terzo disco, “Alaska”. Un piccolo omaggio ad uno dei gruppi più importanti di sempre.

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The WaterboysThis is the Sea
Un album bellissimo dall’inizio alla fine, che probabilmente raggiunge il suo apice proprio nella canzone finale, perfetta a partire dal titolo.

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Lvl UpSpirit Was
Un album uscito l’anno scorso che riesce ad essere un bignami riuscitissimo del miglior indie-rock americano anni 90. Tra Neutral Milk Hotel e Built to Spill, senza dimenticarsi un fondamentale tocco personale.

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The ReplacementsBack to Back
Considerato uno degli album minori dei Replacements probabilmente a causa della produzione troppo invadente, per noi rimane questa canzone rimane un gioiellino power-pop da far risuonare più e più volte in furgone.

https://www.youtube.com/watch?v=5brmviglAOg

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PavementHere
Tre accordi suonati da chitarre ai limiti dell’acordatura per la nostra canzone preferita degli anni ’90. Il senso di “fine” racchiuso in questi pochi minuti raramente l’abbiamo trovato altrove.