Bologna si crede Milano è la nuova serie di flash estivi ispirati dalla città liquida (o meglio: liquefatta) che Andrea Ruggeri ha scritto per Zero. Già autore degli acclamati Welcome. Manuale per studenti senza fissa dimora e La rivoluzione è finita, abbiamo vinto (Guida turistica all’antica città del PCI), entrambi usciti per la collana di libricini fotocopie di Modo Infoshop, Ruggeri ci ha regalato il suo sguardo satirico sulla Bologna ambiziosa che cerca di imitare Milano senza mai riuscirci.
—
Il turismo è Unesco
Mi chiamo Mark Zuc e sono un barbone milanese, o clochard milanista, o senza fissa dimora de Milan al soldo dei milanesi.
Sono in trasferta a Bologna incartonato sotto un portico di via Galliera. In camuffa classifico i turisti per conto di Bologna Welcome (BW) che monitora on the road lo sciamare di queste genti che intasano i portici Unesco e scoreggiano porco mal digerito. Faccio loro molte fotine col telefonino che mando via Wathsapp a BW, me le pagano 5 cent a scattino se vengono bene, poi ci appioppano il riconoscimento facciale e un algoritmo di inseguimento che gli ho progettato io, che sono ingegnere informatico in mezzo alla strada. A questo punto sappiamo chi sono, dove vanno, cosa mangiano, dove dormono, soprattutto quanto spendono.
Quelli di BW mandano tutto a Milano dove analizzano gli stili di vita turistici bolognisti e restituiscono una mappa di orientamento ad hoc per Bologna che a grandi linee dà le dritte: voi continuate così che andate alla grande, il vostro pacchetto turistico è perfetto, ma non vi azzardate ad allargarvi e venirci a rompere i coglioni sui turisti pregiati, quella è roba nostra.
Se fate i bravi diciamo all’Unesco di farvi patrimonio di Milano.