Bologna si crede Milano è la nuova serie di flash estivi ispirati dalla città liquida (o meglio: liquefatta) che Andrea Ruggeri ha scritto per Zero. Già autore degli acclamati Welcome. Manuale per studenti senza fissa dimora e La rivoluzione è finita, abbiamo vinto (Guida turistica all’antica città del PCI), entrambi usciti per la collana di libricini fotocopie di Modo Infoshop, Ruggeri ci ha regalato il suo sguardo satirico sulla Bologna ambiziosa che cerca di imitare Milano senza mai riuscirci.
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L’elemosiniere culturale Accursio
A Bologna pochi spiccioli e tanta roba, fanculo Milano
Sono Accursio, l’elemosiniere che ti fa un piacere. Adesso vi spiego come si mette sù alla svelta una vivace cittadina culturale, non c’è bisogno di fare bandi complicati come a Milano, di selezionare i migliori, siamo mica alla Triennale o al Salone del Mobile. Prima di tutto non si dice no a nessuno. Si dà la comunale manciata di euro a tutti senza distinzione, finanziamento a pioggia con la tecnica dello spargiletame. Teatranti, musicisti, writer, artisti, cineasti, scrittori, fumettari, l’elemosina devono farsela bastare. Io me ne frego della qualità, non sto a giudicare i curricula, la cosa che conta è che ogni giorno che la manda ci sia un sacco di roba da applaudire, tanto qui applaudono chiunque anche il più scrauso dei cioccapiatti. I bolognisti sono di bocca buona, non sanno distinguere tra la Patti che fa le unghie e Patti Smith. Per me non c’è nessuna differenza tra un corso di zumba e una filarmonica di ocarine, sempre musica è. Io detesto ogni gerarchia meritocratista, sono egualitarista, equivalentista, boccabuonista. Qui con la cultura ci s’ingozza di brutto. Un po’ di spiccioli e si va via spicci. Siamo lontani da Milano come da Urano. Siete dei fighi? Andate a piluccare nei catering della Fondazione Prada.