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CAREOF COMPIE 30 ANNI

Cosa resta e cosa cambia nel futuro di uno spazio che ormai è istituzione a Milano

Scritto da Marta Collini il 27 febbraio 2017
Aggiornato il 10 marzo 2017

Anno di anniversari questo 2017. Oltre al ventesimo compleanno di Zero, Careof celebra un altro ‘esimo: sono passati trent’anni da quando Mario Gorni e Zefferina Castoldi hanno fondato lo spazio no profit assieme ad un gruppo di artisti e curatori nell’allora studio di Gorni nonché prima sede di Cusano Milanino. Il comunicato originale del 1987, battuto a macchina, rendeva nota la realizzazione di un’impresa alla fine delle grandi ideologie e movimenti, la costituzione di uno spazio di indeterminatezza nella periferia Nord del mito della Milano anni ’80. Il comunicato si chiude con un CARE OF! scandito tre volte che mi ha fatto pensare alla rivendicazione di una cellula rivoluzionaria. Così ho chiesto a Martina Angelotti, curatrice di Careof, di raccontarmi un pezzo di questa storia, di come verrà celebrata e soprattutto cos’hanno intenzione di fare in seguito alla posa di questa pietra miliare.

careof-intenzioni

Come i trentenni in crisi dei film nazional popolari di Muccino, il trentesimo anno di attività ha coinciso con qualche subbuglio esistenziale, dovuto soprattutto al bando per l’assegnazione degli spazi presso la Fabbrica del Vapore in cui Careof si è spostata nel 2001 e dove dal 2008 si trova nello spazio attuale. Per rimanere, rimarrà, ma con il passare dei mesi saranno resi noti alcuni cambiamenti. Si riconfermano intanto iniziative importanti volte alla valorizzazione delle ricerche artistiche quali il premio ArteVisione in collaborazione con Sky Academy e Sky Arte.

Omer Fast, Visiting Professor Arte Visione 2017
Omer Fast, Visiting Professor Arte Visione 2017

Oltre ad ArteVisione è in corso un lavoro di scouting, nelle Accademie di arte italiane e nelle scuole di cinema, per l’assegnazione di un premio nazionale dedicato all’immagine in movimento, sostenuto dal Mibact, che offrirà un’esperienza formativa all’estero. I servizi di formazione e di sostegno a ricerche non necessariamente inserite nei circuiti galleristici e istituzionali, rimangono punti fermi assieme all’attenzione per il video nelle sue sfaccettature. Per quanto riguarda il mezzo audiovisivo continueranno format come Cinemoderno e Performing Archive, la residenza dedicata all’archivio video di Careof, oltre agli appuntamenti del programma on line di Caterina.

In questo clima di sospensione burocratica e al contempo di progettazione, il trentesimo anniversario sarà celebrato in modo poco autocelebrativo. Il sito web ha già iniziato a ospitare la rassegna di contributi mensili raccolta sotto il cappellino da festa di un compleanno lungo un anno. A 12 artisti particolarmente significativi per le attività di Careof, è stato chiesto di realizzare una sorta di biglietto di auguri. Sono già online gli auguri di Enzo Umbaca (sua una delle prime personali in mostra) di Yuri Ancarani (uno dei vincitori della prima edizione di ArteVisione) marzo sarà il mese di Dafne Boggeri e aprile quello scelto da Luca Vitone.
Un gadget per festeggiare l’anniversario è la membership card 2017 (la cui sosttoscrizione contribuirà alle attività del 2017) decorata da una zucca disegnata dai fondatori perché, a detta di Gorni e Zeffi, siamo nell’anno della zucca.

Yuri Ancarani, Un abbraccio per Careof
Yuri Ancarani, Un abbraccio per Careof

Dal punto di vista espositivo il 2017 si apre il 28 febbraio con una mostra storica, partita dalla decisione di cercare artisti presenti in archivio, ma che non avessero mai direttamente lavorato nello spazio. La scelta è caduta sul collettivo catanese, attivo da venticinque anni, che a sua volta si è confrontato sia con il mezzo video sia con la necessità di impostare e conservare un archivio artistico sia con la restituzione al pubblico di un servizio di formazione non convenzionale attraverso la scuola FuoriNorma. Più che parlare di sé, le tematiche affrontate nel corso di tre decadi di attività saranno quindi raccontate attraverso il lavoro di un’altra realtà artistica italiana. All’interno della mostra l’archivio di canecapovolto troverà una disposizione corale, che scongiuri il più possibile il rischio di cadere nell’anacronismo concentrandosi sulla modalità di ricerca e su un punto di vista filosofico riguardo al linguaggio video, invece che solo sulla selezione dei lavori più interessanti realizzati nel corso degli anni.

Infine saranno avviati durante l’anno due momenti corali, per aprire alla discussione, locale e internazionale, su cosa voglia dire essere istituzione culturale oggi, uno progettuale ed uno più pratico, per interrogarsi e lavorare su quello che Careof sarà domani aldilà di quello che è stato durante questi primi trent’anni.

Mario Gorni e Zeffirina Castoldi
Mario Gorni e Zeffirina Castoldi

Ha attraversato non solo supporti, linguaggi e progetti artistici in divenire e pertanto da archiviare secondo una catalogazione da inventare di volta in volta, ma anche modi stessi di produrre e di curare arte, di vivere dietro le quinte prima, durante e dopo le inaugurazioni.
Questo bagaglio è una parte dell’archivio che Mario Gorni ha costruito con cura e passione nel tempo, e di cui vi mostriamo un estratto

(Bombing, la città ideale. Mostra di Cuoghi & Corsello, Careof, 1993. Documentazione della performance, dall’archivio video a cura di Mario Gorni)

Careof è: Martina Angelotti, Marta Bianchi, Lia Manzella, Aurora Morelli, Chiara Agnello, Matteo Balduzzi, Marta Ferretti, Mario Gorni, Alessandro Nassiri.