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Da John Cage alla techno: a Bologna l’omaggio alla regista di culto Jacqueline Caux

Scritto da La Redazione il 9 novembre 2023

Torna Voci dall’Aldilà, la rassegna di cinema documentario di AngelicA | Centro di Ricerca Musicale dedicato a musicisti e compositori scomparsi – che negli anni si è arricchita anche di alcuni appuntamenti ExtraVoci, in omaggio ad artisti viventi. I primi due appuntamenti di quest’anno saranno un omaggio alla regista di culto Jacqueline Caux che venerdì 10 novembre alle h 18 sarà al Museo internazionale biblioteca della musica di Bologna per introdurre la prima proiezione italiana del suo Les Couleurs du prisme, la mécanique du temps – De John Cage à la techno seguito il 24 novembre da Never Stop – A Music That Resists con protagonisti Juan Atkins, Derrick May, Carl Craig, Jeff Mills

A partire dalla fine degli anni 60, il musicologo francese Daniel Caux ha sostenuto per decenni, con la sua attività di saggista, organizzatore di eventi e produttore discografico e radiofonico, una parte significativa delle maggiori espressioni musicali sperimentali del XX secolo. Interessatosi anche alla musica techno, nel ’99 dedicò una serie di interviste per Radio France Culture a Derrick May, Kevin Saunderson, Carl Craig, Spiral Tribe, Richie Hawtin, Laurent Garnier e Daft Punk, e nel 2000 ha commissionato ad Hawtin una installazione sonora per il Palazzo dei Papi ad Avignone.

Per questo, quando Jacqueline Caux ha iniziato a girare Les Couleurs du prisme, la mécanique du temps – De John Cage à la techno, concepito come una “passeggiata musicale” che mostri i legami tra musica minimalista, ripetitiva, postmoderna e techno ispirata al viaggio di attivista musicale di suo marito, i musicisti che aveva accompagnato intensamente per decenni hanno tenuto ad essere presenti in questo film: La Monte Young con Marian Zazeela, Terry Riley, Steve Reich, Philip Glass, Meredith Monk, Pauline Oliveros, Gavin Bryars e Richie Hawtin, molti accogliendo la regista nella loro casa o nei loro studi, suonando per lei o permettendole di filmare le loro prove e concerti, e ciascuno raccontando qualcosa sull’origine e sullo sviluppo di queste musiche. Il film si apre con un video del 1970 che documenta una visita di Caux a casa di John Cage, che parla (in francese) anche di La Monte Young, e si chiude con un’intervista a Richie Hawtin (Plastikman) realizzata al festival techno di Mannheim.

In Never Stop – A Music That Resists lo sguardo della regista si concentra invece su quattro grandi creatori della techno di Detroit: Juan Atkins, Derrick May, Carl Craig e Jeff Mills. Un genere dalla storia sorprendente, nato dalla passione di giovani intellettuali neri per l’elettronica europea (Kraftwerk in primis, ma anche Gary Numan, Visage, gli italiani Alexander Robotnick, Klein & MBO, tra gli altri).

Ne scaturì, per citare David Toop, «un’estetica intricata e sottile difficile da eguagliare», che non mancò di esercitare a sua volta un’enorme influenza in tutta Europa, nelle scene techno-ambient, IDM e oltre. Ma Never Stop è anche e soprattutto un film che parla di economia, di produzione e di distribuzione della musica. E che racconta come questi autori, partendo da strumentazioni a basso costo e fondando le proprie etichette indipendenti, abbiano saputo costruirsi una propria utopia fai-da-te che rappresenta un esempio di creatività, intraprendenza ed empowerment valido ancora oggi.