Andare al cinema è una scelta. Nelle mostre si può camminare, parlare e si può uscire in qualunque momento. Il teatro ha durate più limitate. Ma i film sono i film.
Sanno dialogare in modo sfrontato con le emozioni: le lacrime, il riso, anche la sonnolenza, tutto si palesa senza filtri in mezzo a sconosciuti. Al buio, fermi su una sedia, per ore. Anche se abbiamo visto il trailer, anche se conosciamo già la pellicola o frequentiamo lə regista, non arriviamo mai pronti all’impatto emotivo. È questo che ci piace alla follia, e sempre di più: ci piace specchiarci in quello schermo enorme e vedere infinite possibilità di noi e del mondo che conosciamo. Vediamo snocciolarsi tutti i “se” e i “ma” dell’esistenza e ci crogioliamo in quel tempo sospeso. Le storie si sviluppano, i mondi sbocciano e noi travalichiamo i confini della nostra vita. Questa è fiducia, questa è intimità.
Come per ogni momento magico poi è fondamentale il rito che lo accompagna: il percorso per arrivarci, il luogo che lo accoglie, con la sua atmosfera ovattata e suoi i profumi. Ma non si diventa uno di quei luoghi dall’oggi al domani, bisogna volerlo e sbagliare fino a riuscirci.
Con queste riflessioni si apre oggi la rubrica GODARD, sviluppata da Zero in collaborazione con il Cinema Godard di Fondazione Prada, che uno di quei luoghi lo è diventato. Sotto la sapiente cura di Paolo Moretti stiamo infatti assistendo a un dispiegamento costante di idee, visioni e una ricerca cinematografica che fa schizzare la programmazione sul podio dei cinema d’essai della città di Milano. Un ventaglio di sezioni si apre mese dopo mese e accoglie al suo interno rassegne dedicate a singolə registə, filoni nocturno – affidati all’occhio di Nocturno –, grandi classici, affondi sulla musica e sul cinema queer – in collaborazione con il MIX Festival –, oltre che ricognizioni sui giovani talenti del grande schermo e anteprime esclusive.
In questo mare noi saremo la vostra barchetta a remi, e vi accompagneremo a scoprire un punto di vista diverso su alcuni dei film che vi aspettano al cinema. Chiameremo artistə, musicistə, palombari finanche astronautə se ce ne fosse il bisogno (a patto che abbiano un legame con la nostra città), a raccontarvi la nostra selezione dei film del Cinema Godard. Affideremo loro una pellicola a testa e ne faremo esplodere i temi, portando più vicino a noi il mondo di cui parlano.
Il nostro rito, dopo averli conosciuti, sarà arrivare davanti a quel grande cancello, sfiorare l’edificio oro e guardarci camminare nelle pareti specchianti, fino a sprofondare in quel mare di un verde indefinibile che sono le grandi e comode poltrone del cinema Godard. Poi sarà buio. Poi sarà un altro mondo. E noi saremo pronti.