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Guardare i PER-CORSI del Gallaratese

Tassi d'anzianità e né-né: i progetti che s'occuperanno di lavorare sul territorio nel prossimo anno e il questionario.

Scritto da La Redazione il 29 luglio 2022

Il quartiere Gallaratese? Dov’è? Questa la domanda che i più ci rivolgono quando lo nominiamo. Per orientarvi, vi diremmo in primo luogo che il Gallaratese sta quasi al termine della Rossa, sapete, dopo QT8, verso Bonola e San Leonardo, appena prima di Molino Dorino e della Fiera. Poi aggiungeremo che quello è il quartiere in cui si trova il Monte Amiata, che sicuramente sapete cos’è ma può essere che non ne abbiate mai sentito il nome, e vista la vostra espressione continueremmo col dirvi che il Monte Amiata è quell’architettura residenziale a sfondo utopico progettata da Carlo Aymonino con lo zampino, o meglio, una stecca, disegnata da Carlo Rossi. Se ancora non vi foste chiaro dov’è il Gallaratese, proseguiremmo con le indicazioni da bussola, e allora sarebbe un pieno ovest lievemente a nord. Proprio a fianco a quello che sarà un pezzo di nuova città, i quartieri Uptown e MIND, o al Merlata Bloom.

Un quartiere tra quelli col più alto tasso di anziani e di né-né, un mucchio di aree verdi e lunghi parchi puntellati da altissimi blocchi residenziali.

Insomma, il Gallaratese è un quartiere di natura residenziale, di quelli che per i ritmi che hanno sembrano provincia ma che stanno appiccicati alla corona della circonvalla urbana. Un quartiere tra quelli col più alto tasso di anziani e di né-né (aka: i NEET), con un mucchio di aree verdi e lunghi parchi puntellati da altissimi blocchi residenziali. Un quartiere inventato dalla VIII Triennale e commissionato a Pietro Chiesa nel ’48, costruito negli anni Sessanta e Settanta e che ora s’appresta a reinventarsi di nuovo, per ripensare un tessuto urbano e sociale, una filiera creativa, culturale e umana che passi sempre e comunque dai circoletti che costellano le vie, per le associazioni che pullulano o le piccole piazzette in cui si fanno altrettanto piccoli festival.

Tra i vari progetti che stanno lavorando sul Gallaratese, c’è anche PER-CORSI, che vuole proporre strumenti ai più giovani attraverso la creazione di una community permanente collocata sul territorio (quei circoletti, per esempio), e attivare eventi partecipativi, performance pubbliche, corsi adeguati e appropriati al quartiere. Non si ripensa un territorio – è decisamente spocchioso e nei fatti poco realistico –, ma si potenziano tutta una serie di “pertinenze” che già il quartiere Gallaratese possiede, insomma si fa un lavoro di rete, ricerca ed “educazione sentimentale”, perché lo si fa assieme a tutti.

Un lavoro di rete, ricerca ed “educazione sentimentale”.

Per questo, c’è in giro questo questionario dedicato ai né-né che vivono il Gallaratese per orientare al meglio le ricerche e le proposte che verranno realizzate nel quartiere a partire da ottobre.

E torneremo anche noi, rintracciando l’hyperlocal del Gallaratese.