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Habemus data: l’8 aprile inaugura Mercato Centrale Milano

Oltre 4.500 metri quadri con più di 25 botteghe del gusto e bei dehors vista riqualificazione, territorio e identità

Scritto da Simone Muzza il 14 febbraio 2020
Aggiornato il 17 febbraio 2020

In occasione del dibattito “Il Mercato Centrale, il quartiere e la città” su riqualificazione, territorio e identità di Giuseppe Sala, Pierfrancesco Maran, Stefano Boeri, Alberto Baldan (amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail), Alberto Torsello (architetto del progetto) e Umberto Montano (Presidente di Mercato Centrale) che si è tenuto oggi nel cantiere del futuro Mercato Centrale, abbiamo scoperto che finalmente c’è una data di inaugurazione: l’8 aprile, proprio nella settimana di Pasqua, anche Milano – dopo Firenze, Roma e Torino in rigoroso ordine cronologico di apertura – avrà all’interno della Stazione Centrale (Via Sammartini 1) il suo nuovo mercato.

Non aspettatevi il classico mercato di quartiere dove fare la spesa giornaliera: quello per fortuna resiste, qui stiamo parlando di “un’idea che diventa luogo, un punto di riferimento per chi ama, vive e sceglie il cibo (…)” (comunicato stampa 1). Chi si è già fermato nelle altre città sa di cosa stiamo parlando: Mercato Centrale è un luogo dove si acquista, ma soprattutto si mangia nelle botteghe di artigiani come, tra gli altri, Lorenzo Nigro e il suo lampredotto a Firenze, Stefano Callegari e il suo trapizzino a Roma, Beppino Occelli e i suoi burri e formaggi delle Langhe a Torino. A Milano non sappiamo ancora chi saranno gli oltre 25 artigiani che occuperanno i 4.500 mq su due piani con oltre 200 mq di dehors esterni (per un investimento di 7 milioni di euro circa e 350 lavoratori impiegati), tuttavia qualche idea ce la siamo fatta: partecipate anche voi al toto-nomi?

“Non solo un luogo dove fare la spesa, ma un centro di aggregazione in cui cibo e cultura si fondono in maniera naturale e spontanea” (comunicato stampa 2): Mercato Centrale, naturalmente, è anche un luogo per eventi musicali e culturali: a cominciare dal progetto MI-SIDE di Alessio Bertallot, già direttore artistico della radio del Mercato, “un’indagine che porta alla scoperta di una città inclusiva, incubatrice di innovazione e linguaggi fuori dagli schemi mainstream per una produzione di sei video d’autore” (comunicato stampa 3). I primi quattro protagonisti raccontati da Bertallot sono Cesare Picco (pianista), Marco Cadioli (fisico cibernetico, insegna nuove tecnologie dell’arte), Filippo Balestra (slam poeta) e Venerus (cantautore che ci piace assai).

Che faccio, lascio?