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I 10 film da non perdere alla Festa del Cinema di Roma

Abbiamo spulciato per voi il programma dell'edizione 2020 della rassegna, che prenderà il via il 15 ottobre all'Auditorium.

Scritto da Flavia Ferrucci il 13 ottobre 2020

Dopo Venezia, anche Roma ci sarà: un’edizione inevitabilmente particolare, con protocolli di sicurezza e presenze ridotte, ma pur sempre all’;insegna del grande cinema. Un vasto programma, con molte esclusive internazionali, retrospettive (molto interessante quella sul maestro del cinema indiano Satyajit Ray) ed eventi collaterali, tra cui una mostra fotografica di Vittorio Storaro. Alle consuete sedi dell’Auditorium e del MAXXI si aggiungono anche altri luoghi sparsi nella città, come i cinema Savoy ed Europa e, per la prima volta, il Teatro Palladium a Garbatella, per coinvolgere il più possibile tutti i cittadini. Continuano anche gli incontri, quest’anno anche online. Ce n’è per tutti i gusti: dalla scrittrice Zadie Smith a Francesco Totti, dai registi Premi Oscar Steve McQueen e Damien Chazelle a Thom Yorke, che parlerà delle sue colonne sonore preferite. E poi i film, ovviamente. Questi i 10 titoli imperdibili che abbiamo selezionato per questa quindicesima edizione.

“DRUK (ANOTHER ROUND)” di THOMAS VINTERBERG
Mads Mikkelsen torna a lavorare con Thomas Vinterberg in un film che si candida ad essere uno dei più bizzarri delle loro carriere (e questo già la dice lunga). Una tragicommedia molto molto alcolica in cui quattro insegnanti di mezza età decidono di fare un esperimento: ubriacarsi quotidianamente per ovviare all’abbrutimento che li ha colpiti, male interpretando una teoria che sostiene che nel sangue umano ci sono livelli troppo bassi di alcol. Ricetta per un disastro?

“SMALL AXE” di STEVE MCQUEEN
Non uno, ma tre dei cinque film dell’antologia che Steve McQueen ha realizzato per la BBC. Il regista, che per la prima volta lavora nel suo paese, mette in scena le varie sfaccettature dell’esperienza della comunità caraibico-britannica nel periodo storico che va dal 1969 al 1982. In “Red, White and Blue” siamo negli anni 80 e John Boyega interpreta Leroy Logan, un agente nero che si scontrò con le politiche discriminatorie della polizia. Lovers Rock racconta un’intera notte nella Ladbroke Grove del 1980, un ritratto sensuale di una festa tra soul, reggae e giovani amori. Infine, “Mangrove” racconta la vera storia del processo ai Mangrove Nine, arrestati per proteste contro la brutalità della polizia inglese nel 1970.

“SOUL” di PETE DOCTER
Chi meglio della Pixar riesce a commuovere profondamente gli adulti senza mai smettere di divertire i bambini? Niente e nessuno. Questa volta si toccano questioni esistenziali: cosa informa passioni, interessi e personalità specifiche di ognuno di noi? E sono queste a renderci unici? Tra jazz (nel cast originale Jamie Foxx e Questlove dei Roots) e filosofia, e un immancabile esserino buffo, troveremo forse una risposta. “Soul” – alla Festa di Roma in anteprima – è stato diretto da Pete Docter, già regista e sceneggiatore di “Up”, “Inside Out”, “Monsters & Co.” e molti altri Pixar, che riceverà anche il premio alla carriera. Infine: volete veramente perdervi Trent Reznor e Atticus Ross che musicano un film Disney?

“I CARRY YOU WITH ME” di HEIDI EWING
Forse uno dei film più particolari in programma, che ha rapito pubblico e critica al NYFF, dove realtà e finzione diventano un tutt’uno. Ispirato alla storia vera di due uomini che si sono incontrati per caso nella provincia messicana, scatenando una storia d’amore che ha attraversato decenni.

“PENINSULA” di YEON SANG-HO
La proiezione di Train to Busan alla Festa di qualche anno fa rimane uno dei momenti cinematografici più entusiasmanti della storia della manifestazione. “Peninsula” è l’atteso sequel, ambientato in una Seul post-apocalittica e (quasi) deserta. La quasi perfezione del primo film è decisamente irripetibile, ma chi non ha bisogno di evasione di questi tempi? È inoltre uno dei pochissimi film di genere in programma, e Halloween si avvicina.

“TIME” di GARRETT BRADLEY
Come si possono racchiudere 21 anni di vita in un documentario di 81 minuti? Garrett Bradley ha deciso di non misurare il passare del tempo, ma la mancanza, le assenze, i momenti di rabbia, gli indomabili sprazzi di forza di una donna che lotta per la scarcerazione del marito mentre è anche occupata a crescere sei figli. Definito “monumentale”, “essenziale”, “imperdibile”, uno dei film più importanti dell’anno nonché uno dei film più toccanti di sempre da stampa e pubblico esteri, il documentario è stato realizzato utilizzando 18 anni di video personali della famiglia al centro della vicenda e immagini girate oggi. Super personale e intimo ma anche una chiave di lettura per i problemi sociali dell’America di oggi.

“PALM SPRINGS” di MAX BARBAKOW
Questa commedia “fantasy” romantica è entrata nella storia del Sundance Film Festival, essendo stato acquisito per una cifra gigantesca dopo una lunga lotta tra distributori. Tutti lo volevano e tutti ne parlavano, finalmente arriva in Italia. Di film in cui il protagonista è prigioniero di un loop temporale ne esistono molti, ma questo approccia il problema da un altro punto di vista dando un nuova vita al genere.

“AMMONITE di” FRANCIS LEE
Con “La terra di Dio – God’s Own Country”, suo debutto semi-autobiografico, Lee si è imposto come una delle voci più interessanti della cinematografia LGBTQ (e non) europea. “Ammonite” è una storia d’amore, questa volta tra donne, ambientata nell’Inghilterra del 1840. Basato sulla vita della paleontologa autodidatta Mary Anning (Kate Winselt) al tempo della sua passionale relazione con la giovane Charlotte (Saoirse Ronan).

“MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI” di ALEX INFASCELLI
Motivazione oggettiva: Alex Infascelli ha sempre fatto film interessanti e il suo ultimo documentario su Emilio D’Alessandro e Kubrick è bellissimo. Ma in realtà… Come perdersi questo documentario a Roma? Impossibile. Viene anche Totti! Visto che allo stadio non ci si può andare, questa è the next best thing.

“KAJILLIONAIRE” di MIRANDA JULY
Miranda July torna a dirigere un film dopo quasi 10 anni, con un crime movie dolceamaro intriso di quell’eccentrico realismo tipico della poliedrica artista americana. Una famiglia di truffatori caotica e iper-disfunzionale coinvolge uno sconosciuto in un furto impossibile e le cose prendono una strana piega…

Di nota inoltre la oramai consueta sezione “I film della nostra vita” quest’anno dedicata alla fantascienza, occasione unica per vedere sul grande schermo pilastri del genere come “The Day the Earth Stood Still” e “Forbidden Planet”. Infine, alcuni film potranno essere visti da casa via streaming sulla piattaforma del festival, tra cui, imperdibile “Fireball: Visitors from Darker Worlds”, documentario di Werner Herzog e Clive Oppenheimer. Dopo aver collaborato in “Into the Inferno”, il regista e il vulcanologo si sono dedicati meteore, tra scienza, storia e mitologia.