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I poster di CHEAP contro i brand che non pagano le lavoratici e i lavoratori

Scritto da La Redazione il 25 ottobre 2022

Foto di Margherita Caprilli

CHEAP aderisce alla campagna Pay Your Workers nella settimana di mobilitazione globale, dal 24 al 30 ottobre 2022, per chiedere ad Adidas di rispettare i diritti dei lavoratori nella sua catena di fornitura. Per 15 giorni alcuni manifesti campeggeranno sulle bacheche pubbliche della città con un messaggio forte e chiaro per il grande gruppo tedesco che continua ad ignorare le richieste di adempiere ai propri debiti.

La maggior parte della produzione di Adidas avviene in Paesi in cui i sistemi di protezione sociale sono inadeguati, se non addirittura inesistenti.
Nonostante nel 2021 Adidas abbia registrato un utile netto di oltre 2,3 miliardi di dollari mentre solo per otto fabbriche fornitrici in Cambogia il marchio si rifiuta di pagare alle lavoratrici 11,7 milioni di dollari di salari che spettano loro per i primi 14 mesi della pandemia, pari a 387 dollari ciascuno.
Anche le lavoratrici che ormai non producono più articoli per Adidas aspettano i loro soldi. Per esempio le operaie della fabbrica Hulu Garment in Cambogia, licenziate all’inizio della pandemia aspettano ancora 3,6 milioni di dollari. Nel maggio del 2022, 5.600 lavoratorə di un altro fornitore Adidas in Cambogia hanno scioperato per i salari non pagati e la fabbrica ha reagito facendo arrestare i leader sindacali.
Questo furto salariale e delle indennità di licenziamento si estende ben oltre la Cambogia, lungo tutta la catena di fornitura globale di Adidas.

In Italia le iniziative sono partite da Bologna, poi sarà la volta di Milano, Torino, Genova, Firenze, Fidenza, Parma e Roma dove sono previsti eventi e flashmob di piazza. A queste azioni fisiche, si affiancherà la tempesta digitale attraverso azioni online di mailbombing e pressione sui social media. Contemporaneamente ci saranno manifestazioni in almeno altre 20 città nel mondo, tra cui Berlino, Los Angeles e Dacca.