Trent’anni sono tanti, e lo sono soprattutto se parliamo di feste e di una realtà che è simbolo per una scena di Milano che allora si chiamava gay-friendly: il Pervert sabato 1 aprile festeggia 30 anni. Tre decadi che raccontano storie, cambiamenti, successi e anche critiche, tutti aspetti che Zero ha vissuto appieno e che abbiamo già avuto il piacere di raccontare quando siamo stati coinvolti come partner con tre video che raccontano tre capitoli del Pervert (l’inizio, la P-gold era e il presente, che indubbiamente è già cambiato).
Un percorso che abbiamo raccontato anche intervistando la regina del Pervert: Obi Baby. Visto che i fasti del passato li avevamo già toccati, abbiamo chiesto a Obi quali sono oggi le entità, le persone, le realtà oggi connesse con Pervert che possono continuare per i prossimi 30 anni (e oltre) a veicolare quel messaggio che s’è consolidato nelle tre decadi appena trascorse.
OBI BABY – Pervert non è stato solo un punto di riferimento del passato, come abbiamo scritto abbondantemente con voi nelle edizioni passate: ancora OGGI vogliamo indicare la via dell’eccesso che porta al palazzo della saggezza! Voi di Zero ci avete chiesto quali fossero secondo noi i 5 volti o realtà che oggi sono in qualche modo connesse con Pervert e che sicuramente faranno strada negli anni a venire. Ecco allora su chi vogliamo puntare e credere:
Ancora oggi vogliamo indicare la via dell’eccesso che porta al palazzo della saggezza!
– Partiamo con Frida, che seppur non è direttamente connessa a livello di clubbing con noi lo è sul terreno di divulgazione del sex positive. Approccio alle varie pratiche sessuali in maniera positiva per trarne il massimo godimento.
– È tramite Frida poi che io e una vecchia colonna portante del Pervert siamo tornati in contatto. Stella è nata dopo essere stata “concepita” nei nostri party, e aver fatto il suo percorso di transizione. La sua visione proiettata verso il futuro e le nuove generazioni è di grande aiuto in questa fase di rigenerazione dei nostri party.
– Negli spazi di Nolo91 si riunisce il nuovo team-work di Pervert e Sodoma. È li che assieme ad Aquaria si affinano le strategie e le sinergie che possono rinvigorire un progetto così longevo come il nostro. Con questa crew abbiamo trovato immediatamente un grande feeling. Sono ottimi artisti/dj ma sanno essere anche ottimi collaboratori, mettendosi umilmente sempre a disposizione e a supporto della nostra family.
– Altra parte del team è Donald, che ci affascina principalmente per la sua positività e freschezza, sia quando si parla di Pervert (gli si illuminano gli occhi) che quando si parla di intelligenza artificiale e tutto quello che è il mondo che ancora dobbiamo vedere. Io lo considero un po’ come il ragazzo del futuro che vede cose che noi comuni mortali dobbiamo ancora mettere a fuoco.
– E se mi chiedi come sarà il futuro del djing, io lo vedo tutto nel mondo di Metaraph. Un artista a tutto tondo che ha un piede nella moda (disegna gioielli futuristici), uno nell’arte performativa (ballerino incredibile) e nella musica (dj e producer in forte ascesa). È con lui che abbiamo voluto dare un segnale di grosso cambio musicale su Milano. Come sempre i primi a scommettere sul FUTURO!
FRIDA AFFER
L’indole creativa, il background nel retail, una laurea in comunicazione ed un master in sessuologia mi hanno spinta a incanalare le idee in modo visionario e funzionale. WOVO e SODA per me nascono da un’urgenza, quella di portare nella mio paese un nuovo modo di pensare al sesso, più libero perché consapevole. Il mio percorso da imprenditrice non è convenzionale. Mi sono formata lavorando e sperimentando nuovi linguaggi e formule. Questo mi ha dato la possibilità di stare costantemente in ascolto e raffinare con attenzione la proposta partendo dall’esigenza del pubblico. WOVO iniziò come un piccolo progetto personale e ora ho il privilegio di lavorare con un team di persone che ogni giorno porta avanti con passione una missione comune.
Come hai conosciuto il Pervert e cosa ti ha sorpreso e folgorato del loro mondo?
Pervert mi ha sverginata. Quelle feste mi hanno iniziata al mondo del clubbing. Mi ricordo come se fosse ieri la febbre di voler andare alla Punta dell’Est. Abitavo in provincia ed ero fortemente minorenne (ops forse non lo posso dire), avevo 15 anni. Avrei venduto l’anima per andare a ballare, i miei amici più grandi (diciottenni) avevano la macchina, ma non c’era sempre posto per tutti e nessuno aveva i soldi per il taxi. La prima volta alla Punta è stata l’inizio di una nuova vita e una nuova passione. Quella per la musica, la vibe, la gente il dj famoso come una superstar (ai tempi i miei preferiti erano Alex Neri, Del Garda, Ralf) tornai a casa e non riuscii a dormire perché non avevo mai provato la sensazione delle orecchie che fischiano per ore. Tutto di quel mondo mi aveva stregata. Lì mi sentivo libera, e il giorno dopo intrisa di un senso di pace e risolutezza. Ho seguito Pervert per tanti anni, dalla Punta all’Hollywood fino al De Sade e al Rolling Stone. Ne avrei tantissime da raccontare, sono stati gli anni più belli della mia vita e li ricordo con una lacrimuccia di nostalgia.
Cos’è oggi per te Pervert (non solo gli eventi ma anche la parola) e come i loro eventi potranno essere sia oggi che in futuro sinonimo di libertà?
Ho dato così tanto in passato che ora vivo poco il clubbing. Conosco bene e rispetto il lavoro che Pervert ha fatto per tanti anni, non credo che sarei la persona che sono adesso senza quegli anni di vita di cui parlavo qui sopra, credo quindi che ci sia il fortissimo bisogno di continuare a dare la possibilità alle persone di vivere la notte come una esperienza di arricchimento che può cambiarti la vita. La parola Pervert è iconica, ma i tempi sono cambiati: potrebbe aver preso o prenderà nuovi significati.
STELLA CARTA
Attualmente gestisco una location per eventi a NoLo e curo la direzione artistica del privé dei party Pervert. Ho lavorato per 20 anni come redattrice moda per Cosmopolitan, durante la pandemia ho maturato la decisione di lasciare il mio lavoro nella moda per dedicarmi totalmente al mondo degli eventi e dell’arte, e un anno fa ho ripreso a lavorare col Pervert – per me un ritorno nella casa che mi ha vista nascere: appena arrivata a Milano, studentessa della Marangoni, sono entrata nella grande famiglia di Obi Baby e ho lavorato con loro per una decina di anni.
Come hai conosciuto il Pervert e cosa ti ha sorpreso e folgorato del loro mondo?
Nel ’93 il mio coinquilino dell’epoca mi portò a una festa alle Colonne di San Lorenzo, in un piccolo locale seminterrato dove tutti erano vestiti in modo fighissimo, colorato e sexy. Diventai subito amica del gruppo Pervert e iniziai a collaborare con loro e a scoprire me stessa: quello che ero veramente, prima come drag queen poi come donna transgender. In quel mondo di persone libere ho trovato la mia libertà, la mia vera essenza. Oggi spero di poter trasmettere alle nuove generazioni quel messaggio appreso nei primi anni Novanta: sii te stesso, esprimi te stesso, non farti condizionare dalla falsa morale di un sistema malato e, soprattutto, ama chi vuoi.
Cos’è oggi per te Pervert (non solo gli eventi ma anche la parola) e come i loro eventi potranno essere sia oggi che in futuro sinonimo di libertà?
Per me oggi, con il mondo che sta implodendo (guerre, inquinamento, totalitarismi e un consumismo sfrenato), è un dovere morale insegnare alle nuove generazioni il valore della libertà individuale, sapendo bene che passa anche dalla libertà sessuale. Perché libertà non vuol dire fare il cazzo che ti pare, libertà vuol dire scegliersi la propria vita, nel rispetto profondo di sé stessi e degli altri. Un senso di libertà che si prova ai party del Pervert va poi “portato fuori” con le giuste modalità.
AQUARIA
Aquaria è un collettivo di creativi nato nel 2020 che tramite l’organizzazione di party e dj set video in location suggestive vuole ritagliarsi un posto nel panorama techno underground. L’idea nasce dalla volontà di creare una nuova realtà nelle serate techno milanesi, ed è grazie all’incontro con i proprietari di un club storico come il BlackHole che Aquaria inizia a organizzare party free entry ogni mercoledì. Grazie a questa esperienza avviene l’incontro con Pervert, con cui intrattiene una collaborazione nel party “Sodoma” in cui suonano i dj resident di Aquaria: Mindoor.
Come hai conosciuto il Pervert e cosa ti ha sorpreso e folgorato del loro mondo?
Abbiamo conosciuto Pervert circa due anni fa, non appena abbiamo iniziato a organizzare eventi e a interessarci alle varie realtà della scena techno milanese. Siamo rimasti subito folgorati dalla totale libertà che si respira nei loro party: un’idea di evento molto diversa da ciò che fino ad allora eravamo abituati a vedere a Milano. Essendo tutti i membri di Aquaria nati alla fine degli anni Novanta, abbiamo conosciuto solo a posteriori gli eventi iconici che Pervert ha organizzato a partire dal ’93 per trasmettere la propria identità; ma dopo una prima collaborazione in un Sodoma del 2022, si è subito creata un’atmosfera di team in cui la nostra visione di party si è contaminata con la loro, aprendoci a un’idea di performance in cui la musica hard è comunque in primo piano, proponendo guest della nuova scena berlinese come Metaraph.
Cos’è oggi per te Pervert (non solo gli eventi ma anche la parola) e come i loro eventi potranno essere sia oggi che in futuro sinonimo di libertà?
I party organizzati da Pervert sono un emblema di libertà da anni. La strada da percorre per far sì che rimangano tali è sicuramente rappresentata da una sempre crescente selezione per evitare che i “curiosi”, affascinati dalla moda bdsm (che sta ormai influenzando anche il mondo del fashion), rovinino l’esperienza di tutti coloro che hanno fin da subito capito l’idea che si cela dietro a questi eventi.
DONALD GJOKA
Sono direttore creativo, fotografo, web designer, specialista di comunicazione e strategia online. Lavoro nel campo delle arti e della cultura contemporanee, creando concetti attraverso un’ampia gamma di discipline come il graphic design, la direzione creativa e la fotografia. Sono fondatore e caporedattore di Coeval Magazine, una pubblicazione artigianale in formato enciclopedia che esplora le arti e la cultura contemporanee ed è una delle principali fonti di ispirazione per i maggiori creativi di tutto il mondo.
Come hai conosciuto il Pervert e cosa ti ha sorpreso e folgorato del loro mondo?
Ai tempi del mio primo impatto frequentavo le superiori, e online guardavo le foto delle serate della stagione Shakespiriana con dress-code fucsia e nero. Le stesse foto le vedevo poi pubblicate e condivise nelle chat di amici conosciuti su 2.0. Sono rimasto folgorato da tutto: dallo stile, dall’animazione, dai look e specialmente della libertà d’esprimersi. Poco dopo, con un compagno di classe amante della techno come me, abbiamo iniziato ad andare a ogni serata, senza mai perderne una. Era poi un momento fisso il sabato pomeriggio allo store vicino Lima per comprare magliette e cappellini.
Cos’è oggi per te Pervert (non solo gli eventi ma anche la parola) e come i loro eventi potranno essere sia oggi che in futuro sinonimo di libertà?
Pervert per me rappresenta una realtà piena di rispetto, un incentivo a potersi esprimere come si vuole, nonché internazionalità e innovazione musicale ma soprattutto una spinta a concepire in proprio corpo in maniera assolutamente libera, un concetto di fluidità in ogni forma. Sempre stato affezionato e parte di questa tribù, per me è un vero e punto di riferimento culturale, musicale e stilistico.
METARAPH
Sono un artista multidisciplinare non binario. Oltre a essere dj, produttore e performer, ho fondato il brand avantgarde di gioielli Inaurem. La carriera come dj è incominciata nella scena underground di Londra nel 2018 per poi continuare a Berlino, dove sono parte della leggendaria label Bpitch di Ellen Allien. Veloce, etereo, industriale, malinconico e crudo è il viaggio creato dai miei suoni: un’esperienza contrastante di distruzione e trascendenza dove i maestri della metamorfosi mixano generi che vanno dalla techno all’hardcore, dall’industriale al rave ovattato da ambient e distorsioni.
Come hai conosciuto il Pervert e cosa ti ha sorpreso e folgorato del loro mondo?
Ho scoperto il Pervert quando mi hanno contattato per venire come ospite a una delle loro serate, e sono stato folgorati dall’emancipazione praticata all’interno del club e del party! Ambienti fetish e bdsm sono scenari molto presenti nella mia vita sin da moltissimi anni ma il fatto che ciò stesse accadendo a Milano, in Italia, era la cosa più scioccante ed eccitante.
Cos’è oggi per te Pervert (non solo gli eventi ma anche la parola) e come i loro eventi potranno essere sia oggi che in futuro sinonimo di libertà?
Il Pervert è uno spazio dove tutti possono essere e praticare le proprie fantasie con rispetto e consenso, ed emanciparsi da una società repressa e bigotta.
Prevendite per sabato sera qui