Il cielo si è fatto denso di acqua, lo speravamo ma ha superato le aspettative, a tratti ha rotto gli argini. E dove non è coperto di fango, è tutto molto verde, in modo selvaggio e incontrollabile. Tutte le declinazioni del selvatico sono esplose e si prendono il loro ingombrante spazio e, come ogni cosa scomoda e ribelle, noi non sappiamo coglierne a fondo la potenza sovversiva e ristoratrice e ci restano solo i disagi del nostro essere umani rigidi e costretti. Sembra che tutto un po’ ci stia sfottendo: prima una landa desolata in cui si respirava solo polvere e smog e adesso ci barcameniamo tra sfoltire, potare, pulire, tagliare, arginare, riparare.
Quindi niente, armiamoci di outfit a cipolla nella forma e nella iella e muoviamoci nel mondo, portiamoci fuori a vedere cosa succede e nel nostro peregrinare alleniamo gambe e pensiero, contemplando arte e natura. Come in ogni puntata de I Vicini di Casa vi aggiorniamo su tutte le mostre che sbocciano intorno a Milano, con il naso al cielo e il cuore alla terra.
Giuliana Rosso: Bored Bones

Davide Dicorato: Il peso delle nuvole

Stefano Arienti: Quadrante Solare

In the flesh: intimate perspectives on the collective

Stealing My Mother's Blush Was Definitely A Great Idea

Omaggio a Francesco Radino. Dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea

Libri d’arte e poesia (1991-2008) dall’archivio di Michele Lombardelli

Lucia Marcucci: Il significato della poesia

Take Off the Mask, Take Off the Hat
